2 Maggio 2016 - 11.14

VICENZA – Scandalo aghi – “Chi si prende cura di chi cura?”

scandalo aghi

“Episodi come questo sono anche il risultato di una disattenzione cronica e preoccupante alla medicina della Relazione, della Narrazione e dell’etica della Ospitalità. La vera questione sollevata da questo caso è: chi si prende cura di chi cura?”.
Così il neo segretario regionale veneto di Cittadinanzattiva- Tribunale del malato, Giuseppe Cicciù, a commento della nota vicenda dell’Ospedale S. Bortolo di Vicenza.
“Spero che questo fatto, i cui contorni sono ad oggi ancora oscuri, ci aiuti a sviluppare un pensiero alto per considerare il nostro attuale modello di Sanità non solo su criteri economicistici ma considerando che tutti gli operatori della Salute hanno bisogno di essere sostenuti nella loro attività professionale. E’ necessario che i responsabili Regionali della Sanità siano allo stesso modo determinati e preoccupati per tutto quello che accade quotidianamente negli ospedali e nei territori del Veneto. Prendendo spunto da questa sgradevole vicenda viene da domandarsi perché mai solo adesso le istituzioni locali gridano allo scandalo, mentre in tempi recenti non sono mai intervenuti per salvaguardare gli interessi legittimi dei cittadini vicentini! Che non sia arrivato il momento di attivarsi, da parte delle autorità politiche vicentine, per dare slancio ad iniziative utili per lo sviluppo dei servizi sanitari e sociali nelle due Aziende Sanitarie della provincia di Vicenza?
Quante risorse sono state investite per orientare i comportamenti degli operatori all’apertura verso il malato e il suo malessere prima ancora che verso la malattia? Queste argomentazioni vengono sovente licenziate come aspetti che non appartengono alla cultura organizzativa dei sistemi sanitari.
I prossimi anni saranno contrassegnati dalla riduzione delle risorse economiche (siamo al più basso livello di finanziamento del SSN con il 6,5% del Pil, più basso del 50% rispetto alla Germania e del 20% rispetto alla Francia!) e sarà necessario orientare la nostra attenzione sui livelli delle prestazioni e sulla capacità e disponibilità degli operatori.
Non limitiamoci a dire che la coperta è troppo corta, piuttosto impegniamoci insieme, cittadini e istituzioni perché il governo centrale ridefinisca i criteri di collocazione delle risorse finanziarie riportando il Fondo Sanitario Nazionale a livelli almeno uguali a quelli delle altre nazioni europee.
La nostra associazione è disponibile per realizzare tutte le azioni necessarie per educare i cittadini alla crescita della solidarietà e della coscienza civica”.

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