12 Gennaio 2017 - 18.11

VICENZA – Sabato 14 gennaio “Amleto” in scena al Teatro Comunale

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VICENZA – Continua nel nuovo anno la Stagione di Prosa del Teatro Comunale di Vicenza con uno spettacolo di grande spessore davvero imperdibile sia per il titolo, “Amleto” di William Shakespeare, sia per gli interpreti, con Daniele Pecci, uno degli attori più amati dal pubblico italiano, che firma anche l’adattamento, la traduzione e la regia dell’importante lavoro, e con la straordinaria Maddalena Crippa nel ruolo della regina Gertrude. Questa nuova versione dell’Amleto sarà in scena in Sala Grande al Teatro Comunale di Vicenza – unica tappa in Veneto della tournée – venerdì 13 e sabato 14 gennaio 2017 alle 20.45. Lo spettacolo è una recente produzione della Compagnia Molière e ha debuttato nell’ottobre scorso al Teatro Quirino di Roma.

“Amleto” sarà preceduto dall’incontro a teatro nel Foyer del Teatro, in entrambe le date previsto alle 20.00; l’incontro sarà condotto da Antonio Stefani, giornalista di teatro e musica, firma storica del Giornale di Vicenza che accompagnerà il pubblico alla scoperta di un testo che rappresenta uno dei capisaldi della drammaturgia di tutti i tempi, proposto in questa nuova versione, interpretato e diretto da un attore forse più conosciuto per interpretazioni televisive e meno “impegnate”.

Nella versione che sarà in scena a Vicenza, la tragedia shakespeariana viene trasposta negli anni ’30 per presentare un Amleto contemporaneo, un principe di Danimarca con la barba incolta, trasandato e quasi depresso. Parlando del “suo” personaggio, a lungo studiato e più volte interpretato, Pecci spiega che si tratta di un Amleto più asciutto e che le domande che si pone sono quelle dell’uomo di oggi. “Lo impersono come un uomo in crisi dei primi anni del Novecento, gli anni in cui nasceva la psicanalisi e si affermava il sapere psicologico: quanti archetipi nei grandi classici. E allora rileggere il celebre monologo fa scoprire la lotta dell’uomo contro la burocrazia, i calci in faccia al talento, la lentezza della giustizia… Alla fine devi essere, non puoi non essere, ma ci vuole un coraggio grande per essere nella parte ogni mattina in questo mondo”.

Daniele Pecci, reso famoso dalle grandi fiction tv e da una lunga carriera teatrale, è un grande conoscitore del testo del Bardo: “Lo vidi da ragazzino, mi cambiò la vita: poi anni di studio, la laurea su quel testo. Ora lo recito con la mia regia nel teatro che fu di uno dei più grandi Amleto di sempre, Vittorio Gassman: un privilegio e una responsabilità”, ha raccontato per la prima al Teatro Quirino di Roma. Accanto a lui, sarà in scena Maddalena Crippa nel ruolo di Gertrude, l’indegna madre, personaggio complesso e controverso, dalla forte femminilità, che svela il lato oscuro delle donne, nei legami con la famiglia e nei rapporti a volte segnati dalla violenza.
Gli altri interpreti in scena con Pecci e Crippa saranno: Rosario Coppolino, Giuseppe Antignati, Sergio Basile, Mario Pietramala, Mauro Racanati, Marco Imparato, Vito Favata, Maurizio Di Carmine, Mariachiara Dimitri, Pierpaolo De Mejo, Domenico Macrì, Andrea Avanzi; i costumi sono di Elena Del Guerra e Maurizio Millenotti, il disegno luci di Mirko Oteri, le musiche originali di Patrizio Maria D’Artista.

“La tragedia di Amleto, Principe di Danimarca” di William Shakespeare (1601) è senza dubbio il testo teatrale più importante della modernità; meglio di chiunque altro, e soprattutto per primo, il grande drammaturgo inglese è riuscito a rappresentare le infinite contraddizioni dell’essere umano, di fronte all’impegno per restare al mondo, sul come affrontare il futuro, il destino, l’amore, le ingiustizie, le controversie, il dolore, la perdita.

Nel nuovo ”Amleto” allestito da Daniele Pecci l’elemento fondamentale resta il testo, anche se ridotto (in versione originale durerebbe più di quattro ore) ma fedele all’originale e non alterato, con una traduzione in grado di esaltare tutte le possibilità poetiche, scandito da una prosa scorrevole e di facile comprensione, portato in palcoscenico con una scenografia scarna ed efficace e una recitazione che si propone vicina al nostro mondo, senza troppi simbolismi e sovrastrutture tra gli attori e il pubblico.

E ancora parlando dell’importante lavoro teatrale, Pecci spiega “Per chi ama il teatro di repertorio Amleto è probabilmente il più grande testo che sia mai stato scritto, e questo tenta ovviamente la fantasia di un regista e di un attore. A ciò si aggiunge l’impegno divulgativo con cui io interpreto questa professione. Sono inciampato un po’ per caso, un po’ per fortuna in questo mestiere, in questa letteratura, in questa bellezza, l’ho trovata speciale, meravigliosa, risolutiva, mi ha cambiato la vita. Mi sento in dovere di trasmetterla al pubblico, anche quello che solitamente non frequenta il teatro”.

Con questo specialissimo invito a teatro, l’autore aggiunge nelle note di regia: “Il mio impegno è quello di proporre al pubblico contemporaneo, uno spettacolo contemporaneo. Non già con l’intento di mediare, sovrapporsi, o nella migliore delle ipotesi, aggiungersi, alla miriade di interpretazioni che dal 1601 ad oggi sono state fatte; sarebbe un esercizio di stile fine a se stesso e soprattutto assolutamente vano per il pubblico nuovo, del quale ci sentiamo di dover tenere conto in maniera particolare”.

Per le due date di questo originale Amleto, ci sono biglietti ancora disponibili. I biglietti sono in vendita alla biglietteria del Teatro, in viale Mazzini, aperta dal martedì al sabato dalle 15.00 alle 18.15, e un’ora prima degli spettacoli; online sul sito del teatro tcvi.it e anche in tutte le filiali della Banca Popolare di Vicenza e dalla App TCVI. I biglietti per gli spettacoli della Stagione di Prosa costano: 29 euro il biglietto intero, 23 euro il ridotto over 65 e 14 euro il ridotto under 30.

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