26 Settembre 2016 - 17.53

VICENZA – Presunta gara aghi, l’Ulss: “Riboni non ha detto cose vere”

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Come una bomba, un articolo di Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera aveva riportato in primo piano la presunta gara degli aghi all’ospedale di Vicenza. Una vicenda che ha scatenato l’indignazione pubblica, prima che le indagini facessero emergere una realtà diversa da come era stata raccontata. Il titolo e il sottotitolo del Corriere erano eloquenti: “La gara tra infermieri a chi usa aghi grossi? Punito medico che denunciò (ndr. Vincenzo Maria Riboni). Il caso a Vicenza: primario denunciò alcuni infermieri che in una chat si sfidavano su chi infilava l’ago più grosso nelle vene dei pazienti. Loro si sono difesi: «Era solo un gioco». Lui invece è stato sospeso dal servizio”. Vedi anche GARA AGHI, RIBONI SOSPESO.
L’Ulss nel pomeriggio ha inviato un comunicato nel quale chiarisce la propria posizione. Lo pubblichiamo:


L’Azienda ha aperto un procedimento nei confronti del dott. Vincenzo Riboni senza alcun intento di tipo punitivo, ma come atto dovuto in seguito ad una denuncia ricevuta. Ne è seguita un’indagine interna durante la quale è stato appurato che effettivamente il dott. Vicenzo Riboni ha prodotto delle dichiarazioni non veritiere nell’ambito di un procedimento interno ufficiale, comportamento scorretto e lesivo che è stato sanzionato secondo il codice disciplinare aziendale.
Per quanto riguarda invece l’esito del procedimento aperto nei confronti dei medici e infermieri coinvolti, l’Azienda sottolinea che tutta la vicenda è stata gestita con grande attenzione e trasparenza, con un’indagine interna durata alcune settimane durante la quale sono stati incrociati date e orari di ogni messaggio con le cartelle cliniche dei pazienti, senza individuare alcun riscontro circa l’adozione di procedure mediche inappropriate, ma solo un utilizzo inappropriato del cellulare durante l’orario di servizio, motivo per il quale le 8 figure coinvolte (su uno staff di oltre 70 operatori sanitari) sono state sanzionate secondo quanto previsto dal regolamento interno e nei limiti delle normative di legge.
L’Azienda ricorda inoltre che sulla vicenda anche il servizio ispettivo regionale ha già svolto un’approfondita verifica.
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