22 Febbraio 2018 - 18.20

VICENZA – Pier Luigi Vercesi al Galla Caffè

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Pier Luigi Vercesi presenta il suo nuovo libro, “Fiume. L’avventura che
cambiò l’Italia” a Vicenza domani venerdì 23 febbraio alle ore 18.00 al Galla
Caffè. A dialogare con l’autore c’è Paola Mazzocchin. Il libro, edito da
Neri Pozza, è un’accurata ricostruzione di un pezzo della storia
dell’Italia del Novecento che forse fino a oggi non è stato raccontato
con l’attenzione che merita ma che offre spunti di riflessione molto
interessanti.
Giornalista, inviato del Corriere della Sera, Vercesi ha scritto diversi
libri, l’ultimo dei quali dedicato alla figura di Raffaele Minichiello,
marine italo-americano disertore e primo dirottatore della storia. In
questo libro invece Vercesi con una prosa rapida ed efficace, raffinata
in una vita passata nelle redazioni, racconta l’epopea dannunziana di
Fiume e spiega come e quanto quell’episodio ha trasformato la storia del
nostro paese. Fiume infatti non è stato solamente un fatto politico o
militare, ma anche un’avventura culturale e sociale. Nei mesi
dell’occupazione dannunziana Fiume diventa la «città di vita», dove
tutto è concesso e vissuto fino in fondo: le donne votano,
l’omosessualità è tollerata, si può divorziare, l’esercito si
democratizza e una Costituzione, La Carta del Carnaro, elaborata dal
rivoluzionario Alceste De Ambris e riscritta da d’Annunzio, sovverte le
regole borghesi e monarchiche. Una irripetibile esperienza d’avanguardia
e per questo straordinariamente importante. I fatti sono noti, il 12 settembre 1919 Gabriele d’Annunzio occupa con un migliaio di uomini il porto adriatico di Fiume. In pochi giorni il
suo esercito di «disertori» si moltiplica. È una sfida al mondo intero:
alle potenze alleate che non vogliono riconoscere l’italianità di quella
città e al governo italiano che non si sa imporre al tavolo della pace
di Versailles. L’occupazione dura quasi sedici mesi e Fiume diventa un
laboratorio rivoluzionario politico, sociale, economico ma anche
letterario e teatrale. D’Annunzio governa con un’invenzione al giorno,
affinando le sue doti di seduttore e addomesticatore di folle.
Pier Luigi Vercesi narra la storia di quest’avventura, dal settembre del
1919 in cui ebbe inizio sino alle giornate di sangue del Natale 1920,
quando il governo italiano, dopo aver firmato un accordo con la
Jugoslavia, ordinò al generale Caviglia di bombardare dal mare il
Palazzo del governo di Fiume. Un’ avventura che il fascismo, di lì a
poco, tenterà di fare sua, riproponendo i cerimoniali inventati da
d’Annunzio per conquistare le folle. L’anima più autentica del
fiumanesimo, tuttavia, non soltanto non aderì al fascismo, ma si schierò
dall’altra parte.

 

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