8 Marzo 2018 - 10.45

VICENZA – Nuovo piano del centro storico, al via la fase di ascolto

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Residenza, rigenerazione degli spazi vuoti, architettura, commercio, turismo. Passa da queste parole chiave, tutte all’insegna della sostenibilità urbana, il mandato che l’amministrazione Variati ha consegnato al gruppo di professionisti incaricati della redazione del nuovo piano del centro storico. Si tratta del raggruppamento temporaneo di professionisti Tombolan & associati di Padova, Nord Progetti srl di Parma e Massimo Vallotto architetto di Bassano del Grappa, già autori di importanti varianti urbanistiche, tra cui quelle dei centri storici di Verona e di Parma.

“A questi prestigiosi professionisti – ha annunciato ieri il sindaco Achille Variati – abbiamo consegnato un incarico che può decollare, ma che nel corso del nostro mandato non andrà oltre la fase preliminare di ascolto della città e l’elaborazione di un documento da lasciare alla nuova amministrazione. E’ giusto infatti che sia quest’ultima a definire le tesi della futura variante. Noi, in sostanza, alleggeriamo i tempi, ma non anticipiamo scelte sul futuro della città che ormai spettano ad altri”.

Il precedente piano del centro storico, noto come Piano Coppa, risale al 1979. Allora fece scuola, ma a distanza di decenni la sua rigidità rispetto ad un tessuto urbano profondamente cambiato si fa sentire. Vi è un’attesa molto elevata da parte dei residenti, delle categorie economiche e degli ordini professionali verso nuovi strumenti urbanistici ed edilizi. Per questo motivo la scorsa amministrazione Variati ha redatto un masterplan e questa giunta ha dato il via alla redazione di una variante al piano degli interventi ormai indispensabile allo sviluppo della città.

“Si tratta di una variante – ha precisato l’assessore alla progettazione e sostenibilità urbana Antonio Dalla Pozza – che fin da subito terrà conto di temi trasversali e condivisibili da chi ha a cuore il futuro di Vicenza. Sotto il comune denominatore della sostenibilità sarà importante, prima di tutto, porre grande attenzione alla valorizzazione della residenzialità, frenando l’impoverimento dovuto in particolare alla crescita dell’età media e dei nuclei monoparentali. Si dovrà ragionare a fondo sui vuoti, sugli spazi di socialità, sui servizi intesi come commercio, rinascita turistica, terziario, sulla valorizzazione del patrimonio architettonico di una città Unesco. Centrale dovrà essere l’attenzione alla mobilità sostenibile”.

Poiché però “il piano non va redatto al chiuso”, questi temi saranno sviscerati dai progettisti in una prima fase di ascolto degli stakeholder cittadini, martedì 27 marzo, ai chiostri di Santa Corona, con un’intera giornata dedicata ad incontri aperti alle istituzioni, alle associazioni di categoria, agli ordini professionali, alle associazioni culturali.

Come ha precisato l’architetto Piergiorgio Tombolan, la fase di partecipazione avrà grande risalto perché servirà ad aprire un dialogo non solo con chi vive, ma anche con chi vuole investire nel centro storico. I progettisti, peraltro parallelamente impegnati in una complessa attività prettamente tecnico-normativa, cominceranno a raccogliere le necessità del mondo che cambia e di individuare interventi compatibili con le doverose tutele, con l’obiettivo di dar forma a una nuova disciplina rigorosa, ma anche operativa e flessibile.

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