3 Febbraio 2017 - 16.13

VICENZA – Perseguitare la moglie: sassi contro la finestra e minacce, arrestato

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La squadra mobile di Vicenza, ha arrestato ieri pomeriggio Vitalie Salcutanu, camionista moldavo di 39 anni, a conclusione di un’indagine condotta dalla questura berica sotto la supervisione degli ispettori Roberto Minervini e Antonio Salomone. A ricostruire la vicenda il dirigente della squadra mobile berica, Davide Corazzini.
Nella serata del 31 gennaio, intorno alle 20.00, nonostante fosse sottoposto da alcuni giorni ad un provvedimento restrittivo (arresti domiciliari) si è presentato ubriaco sotto l’abitazione dell’ex fidanzata, una badante moldava di 42 anni, in via dei Cappuccini a Vicenza. Prima urlando e insultandola dall’esterno, poi entrando nel palazzo e bussando energicamente alla porta per farsi aprire. Quindi tornando all’esterno e lanciando sassi contro la finestra.
Sul posto furono chiamate le volanti della polizia, ma l’uomo tornò nella propria abitazione prima che arrivassero. Gli agenti hanno poi accertato, raccogliendo prove e testimonianze, che Salcutanu si recò realmente dalla moglie nonostante gli arresti domiciliari.
E’ stato quindi arrestato, su richiesta del Pm Alessia La Placa e ordinanza del giudice Barbara Trenti, nella sua abitazione di viale Trieste. E’ stato quindi condotto in carcere con l’accusa di evasione e violazione del divieto di avvicinamento alla moglie e al figlio.
L’arresto è l’ultimo capitolo di una lunga e travagliata storia iniziata già nel 2009, fatta di violenze e minacce del moldavo nei confronti dell’ex compagna.

Una storia di minacce e di violenze verso una donna che dura da almeno 7 anni.
Ad ottobre del 2014 la minacciò lanciandole una bottiglia di vetro piena di liquido infiammabile contro l’abitazione. Un gesto che gli valse la condanna a quattro mesi. Non era il primo. Sei anni prima aveva già minacciato, aggredito e procurato gravi lesioni alla donna tanto da procurarle un aborto. Venne arrestato dalla squadra mobile vicentina e ne seguì una condanna in primo grado a quattro anni di reclusione. Nel corso dell’incidente probatorio davanti al giudice la donna ritrattò, minimizzando quanto accaduto e fu condannata per falsa testimonianza.
Qualche settimana fa balzò nuovamente agli onori delle cronache per aver sfondato il muro perimetrale del condominio dove la donna abita, in via dei Cappuccini.
Qualche giorno fa, Vitalie Salcutanu, venne posto agli arresti domiciliari con l’accusa di atti persecutori. Le prevaricazioni e le botte andrebbero avanti dal 2009. Salcutanu non avrebbe mai accettato il fatto che la compagna avesse già un figlio da una precedente relazione. Non aveva accettato la rottura del rapporto e l’aveva addirittura minacciata di farle trovare il primogenito a pezzetti in una borsa. La loro relazione si è definitivamente interrotta nel 2014 quando lei decise di cambiare casa assieme al figlio avuto da Salcutanu e di rivolgersi alla questura berica. Da quel momento l’uomo ha cominciato a pedinarla e approfittava degli incontri con il figlio per minacciarla e picchiarla.

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