2 Luglio 2019 - 15.51

VICENZA – Parte il restauro della Cena di Paolo Veronese a Monte Berico

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Basilica di Monte Berico, al via il restauro della monumentale Cena di Paolo Veronese

L’intervento sul grande telero di proprietà comunale è stato offerto da Intesa Sanpaolo in occasione dei 30 anni del programma Restituzioni. Nei due anni di lavori previste visite guidate al cantiere aperto e iniziative dedicate al grande artista.

E’ stato annunciato oggi al Santuario della Madonna di Monte Berico a Vicenza l’avvio del restauro della Cena di san Gregorio Magno, il monumentale dipinto su tela di Paolo Veronese. 

Il restauro conservativo dell’opera di proprietà del Comune di Vicenza prenderà il via a settembre e terminerà entro il 2021.

L’intervento è stato generosamente offerto da Intesa Sanpaolo in occasione dei 30 anni di Restituzioni, il progetto che, avviato nel 1989 proprio a Vicenza, ha permesso di restaurare oltre 1300 opere del patrimonio pubblico in tutto il Paese. 

La Cena di san Gregorio Magno, unica tra le famose ‘Cene’ del Veronese ad essere ancora conservata nel luogo per il quale fu creata, è custodita nel refettorio della Basilica di Monte Berico, 

La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Province di Verona, Rovigo e Vicenza realizzerà le indagini preliminari al restauro e dirigerà l’intervento con la collaborazione dell’Opificio delle Pietre Dure.  

Francesco Rucco, sindaco di Vicenza, dichiara: “E’ con grande emozione che annuncio l’avvio del restauro di un’opera di eccezionale valore artistico e storico, custodita in un luogo che è al tempo stesso un simbolo per la città e una meta di pellegrinaggio per milioni di fedeli. Intesa Sanpaolo, a cui esprimo sincera gratitudine anche a nome dei miei concittadini, non poteva scegliere un soggetto migliore per celebrare i 30 anni di Restituzioni. È anche grazie al sostegno di mecenati illuminati che le istituzioni pubbliche oggi possono continuare ad occuparsi di un patrimonio artistico dal valore inestimabile, ma dai costi di recupero e di valorizzazione altrettanto importanti. Nei 30 anni di Restituzioni Intesa Sanpaolo è sempre stata generosamente al fianco della città e oggi corona questo benemerito percorso con un intervento davvero straordinario, le cui fasi potranno essere seguite dal vivo dai visitatori nel corso di un cantiere che renderemo accessibile alle visite guidate”.

Giovanni Bazoli, presidente emerito di Intesa Sanpaolo, afferma: “Ricorrono nel 2019 due anniversari importanti per la storia del Progetto Cultura di Intesa Sanpaolo e della relazione della nostra Banca con la città di Vicenza. Vent’anni fa abbiamo istituito a Palazzo Leoni Montanari la prima sede delle Gallerie d’Italia e dieci anni prima, nel 1989, il presidente Feliciano Benvenuti dava vita al programma Restituzioni, a cui Intesa Sanpaolo ha nel tempo garantito continuità, con convinzione e senso di responsabilità, interpretando il proprio ruolo di principale Banca del Paese anche nel contributo alla tutela e alla valorizzazione dei beni storico-artistici nazionali. Coroniamo i trent’anni di attività di un grandioso progetto, che vede collaborare rispettosamente la Banca e le istituzioni pubbliche, con il restauro di un dipinto di Veronese, straordinario esempio della ricchezza artistica del territorio veneto.

L’intervento consolida il profondo dialogo di Intesa Sanpaolo con la città di Vicenza e testimonia l’imprescindibile legame della storia di Restituzioni con la comunità e con il patrimonio culturale vicentino”.

La Cena di san Gregorio Magno, opera del 1572 di Paolo Caliari detto Il Veronese, adorna la parete di fondo dell’antico refettorio del Santuario di Santa Maria di Monte Berico, luogo di culto custodito dall’Ordine dei Servi di Maria e visitato ogni anno da milioni di pellegrini.

Il dipinto, di dimensioni monumentali (cm 8,78 x 4,45 h per un totale di circa 39 mq), appartiene alla serie delle cosiddette ‘Cene’ ed è considerato uno dei capolavori della maturità del Veronese, primario esponente del Rinascimento italiano e, insieme al Tiziano e al Tintoretto, della pittura veneziana cinquecentesca.

Tra tutte, la Cena di San Gregorio Magno è l’unica ancora conservata nel luogo per il quale fu creata. La scena rappresenta una delle cene che San Gregorio soleva offrire ai pellegrini, durante la quale accanto al pontefice, per premiarne la carità, appare Gesù.

Lo stato conservativo del dipinto porta i segni della sua storia travagliata: il 10 giugno 1848, durante la prima guerra d’indipendenza, la tela fu lacerata dai soldati austriaci in 32 pezzi e sottoposta, in seguito, ad un primo restauro voluto dall’imperatore Francesco Giuseppe e a successivi parziali interventi.

Il restauro, a cura di Valentina Piovan sotto l’egida della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Province di Verona, Rovigo e Vicenza, sarà avviato nel mese di settembre 2019 con una campagna di indagini preliminari a cura della Soprintendenza, che mirerà a indagare aspetti non ancora esplorati del capolavoro di Veronese.

L’opera sarà studiata sia da un punto di vista storico-conservativo attraverso il controllo delle fonti documentarie, iconografiche e il confronto con altre opere dell’autore, sia da un punto di vista scientifico con la verifica puntuale attraverso indagini chimiche e fisiche a supporto dell’intervento di restauro.

L’intera campagna avrà una durata di circa due anni.

Molte saranno le iniziative promosse nel 2020 in occasione del restauro della tela monumentale: un intero anno di eventi dal titolo evocativo #aspettandoVeronese per accompagnare la grande campagna di restauro fino alla restituzione della straordinaria tela, nella nuova veste, alla città di Vicenza e al mondo.

Il pubblico vicentino e i turisti avranno modo di entrare nel vivo del restauro seguendone gli sviluppi grazie a visite guidate su prenotazione; sarà inoltre proposto un ricco programma di attività collaterali volte a conoscere il “Veronese Vicentino”, entrando nel vivo di opere straordinarie esposte, oltre a Monte Berico, nella chiesa di Santa Corona e ai Musei Civici.

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