19 Settembre 2017 - 14.39

VICENZA – Nessuno tocchi il Bocciodromo

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Come periodicamente avviene, il centro sociale Bocciodromo torna ad essere argomento di attualità, quale fonte di polemiche in seno al consiglio comunale e bersaglio di controlli e diffide da parte dell’amministrazione. Il Movimento Italia Sociale Vicenza, attraverso una nota ufficiale, si esprime sull’argomento.

“Ancora una volta – recita il comunicato del Movimento cittadino di estrema destra – il centro sociale di via Rossi si ritrova ad essere al centro di discussioni e vertenze che ne mettono in pericolo l’esistenza. La realtà vede il Bocciodromo godere di una favorevole convenzione con il Comune, concessa dalla giunta nel lontano aprile 2010, a fronte di regole e vincoli precisi e severi per la fruizione della struttura. Risulta evidente, però, come la giunta negli anni sembri aver attribuito al centro sociale un’importanza tale da mettere in secondo piano qualche problema di mancata osservanza delle regole, legato a comportamenti violenti, anomalie di gestione, disturbo della quiete pubblica, proteste dei residenti, sporcizia e degrado. Il comportamento tollerante e apparentemente ambiguo del Comune merita, dunque, una attenta riflessione atta a coglierne le profonde motivazioni. Probabilmente si sta agendo secondo un criterio per cui non si vuole sacrificare sull’altare di una ottusa applicazione delle regole e delle leggi la sopravvivenza di una realtà fondamentale e simbolica per Vicenza come quella del centro sociale cittadino. Per chiarire, siamo sullo stesso piano dei campi nomadi cittadini, altro caso in cui la rigidità nel pretendere il rispetto delle regole per la concessione (agevolata) di strutture pubbliche, va mediata con particolari considerazioni sui soggetti che ne fruiscono. Alla luce di questo principio, infatti, così come avviene per gli esempi plastici di cultura nomade siti in viale Cricoli e viale Diaz, apparirà comprensibile come la pur problematica presenza del Bocciodromo possa risultare “necessaria” per la comunità vicentina, quale tangibile stimolo ad una doverosa riflessione sul disagio sociale estremo e dimostrazione lampante della umana vicinanza che l’amministrazione dimostra verso alcuni tra coloro che ne sono vittime”.

 

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