11 Agosto 2018 - 13.24

VICENZA- Migranti vogliono Sky: la Procura apre un fascicolo

(L.F.) La vicenda della protesta dei migranti che si sarebbero lamentanti anche di non avere aria condizionata e Sky per le partite di calcio, arriva in Procura a Vicenza.
Secondo il Gdv il 3 agosto da via Carducci era partita una richiesta d’aiuto al 113: all’interno del centro culturale San Paolo alcuni richiedenti asilo, ospitati dalla cooperativa Cosep, si stavano lamentando in maniera molto accesa, tanto che gli operatori si erano spaventati. La sala radio della questura aveva inviato poliziotti in borghese per calmare gli animi, perché una parte degli africani voleva occupare la strada. Dopo qualche minuto di tensione, la situazione era tornata alla normalità. Fra le lamentele dei migranti, espresse direttamente sia agli operatori che agli agenti, anche la richiesta di avere Sky per riuscire a vedere i programmi televisivi delle loro reti nazionali. Su richiesta anche della questura, la cooperativa aveva inviato in viale Mazzini e alla prefettura una relazione dettagliata di quanto avvenuto quella sera e nei giorni precedenti, con un elenco dei problemi che gli operatori stavano incontrando con il gruppo di africani. Quella relazione era stata poi girata alla procura, affinché valutasse eventuali profili di reato, perché le proteste avevano assunto, a detta dei dipendenti e dei volontari della cooperativa, toni decisamente troppo accesi.

«Ho letto la documentazione – ha spiegato al Gdv il procuratore Antonino Cappelleri -, ma non ho ravvisato, al momento, reati specifici. Si tratta di comportamenti inurbani e maleducati, che non rappresentano violazione di legge». La procura ha aperto un fascicolo, il cui contenuto sarà valutato nel dettaglio nelle prossime settimane, ma che potrebbe – nel caso in cui non vi fossero comportamenti violenti o minacciosi – essere archiviato. Fra le ragioni delle lamentele di una ventina di richiedenti asilo, che per esprimerle avrebbero spaventato gli operatori, oltre alla richiesta di Sky vi sono anche la possibilità di avere un documento d’identità per poter lavorare, pietanze adatte agli usi e ai costumi degli immigrati di fede musulmana, una tv funzionante e anche – da parte di alcuni di loro – l’aria condizionata in alcuni ambienti per proteggersi dall’afa. Richieste ripetute nella giornata di lunedì, quando i migranti si sono presentati in questura, e sono stati accolti da un funzionario che ha ascoltato i loro portavoce.

Quella mattina, a contra’ Gazzolle, c’era stato un tavolo in cui si era ragionato dei migranti ospitati a San Paolo, ed in particolare della loro richiesta di avere un documento d’identità.Questi sono i fatti ricostruiti in questi giorni, attraverso diversi canali.
Da questi fatti sono partite poi da vari personaggi del web e della stampa (spesso schierata politicamente) una serie di smentite basate su ipotesi non verificate di notizia costruita ad arte da parte del Gdv stesso. A quanto pare però la professionalità dei colleghi del principale giornale cittadino è certificata dall’arrivo in procura della vicenda. Con buona pace di tutti.

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