1 Maggio 2018 - 13.06

Vicenza: manuale per vincere le Elezioni 1

Forse ci siamo, dopo un lungo e accidentato percorso per il Centrodestra, la campagna elettorale che prelude all’avvento di un nuovo sindaco di Vicenza, sta finalmente prendendo forma.
Da una parte Francesco Rucco con tutti i partiti della coalizione più qualche civica, dall’altra Otello Dalla Rosa con il Centrosinistra unito dal patto delle Primarie. Francesco Di Bartolo, indicato dai Pentastellati, ancora piuttosto silenzioso e altri che cercheranno di guadagnarsi un seggio per la Sala Bernarda fra cui il ritorno di Franca Equizi con un partito che sembra uscito da Game of Thrones.
Le prime avvisaglie però, considerato che sulla carta i principali antagonisti sono l’avvocato ex AN e il manager PD, evidenziano non poche criticità.
Partiamo dai manifesti, la più classica forma di propaganda: quelli di Rucco lo presentano come la pubblicità di una camiceria – non c’è slogan, non c’è contenuto, non c’è messaggio, a meno che non si voglia credere che ruccosindaco sia un messaggio elettorale che definisca la sua visione di città…-; nel caso di Dalla Rosa è anche peggio, qui il manifesto proprio non c’è, figuriamoci lo slogan o i contenuti da diffondere.
Ai team di comunicazione dei due candidati suggeriamo di metterci una pezza.
Possibilmente prima del 10 giugno perché se Rucco è parzialmente giustificato dalle baruffe interne al Centrodestra, Dalla Rosa no, aveva un vantaggio su tutti derivante dal bagno di popolarità delle Primarie e lo ha sprecato. Corra ai ripari in fretta e ci faccia capire il suo messaggio oltre alla sua sorridente presenza ad ogni presentazione delle sue liste piantonato da Giacomo Possamai che non si capisce se stia facendo il giovane centravanti del Centrosinistra o il controllore di Dalla Rosa. A noi sembra come diceva Guzzanti ai tempi di Quelo, “la seconda che hai detto”.
In questi giorni poi abbiamo visto un po’ di tensione – era ora perché ci stavamo addormentando – su Borgo Berga, solo che dire che è colpa di Hullweck – da una parte – e rispondere che è colpa di Franzina – dall’altra – significa continuare a parlarsi tra addetti ai lavori con lo sguardo rivolto a dieci – venti anni fa invece che pensare al presente e, magari, se non comporta troppo sforzo, al futuro di Vicenza.
Dicano Rucco e Dalla Rosa, se diventeranno sindaci, cosa faranno di Borgo Berga e di tutte le problematiche che nel nuovo tribunale non sono ancora state risolte. Dicano cosa faranno per risolvere le criticità strutturali e cosa faranno per non farci più vedere quella specie di cimitero degli elefanti che è il cantiere incompiuto intorno al Tribunale. Magari ci dicano anche qual è – se ne hanno una – la loro visione sul presente e sul futuro di quella parte di città dove insistono nel raggio di poche centinaia di metri il Polo Universitario e il Foro, l’Amministrazione della Giustizia e la Formazione delle nuove generazioni. Ce lo dicano, per favore, invece che annoiarci con le accuse sugli errori del passato. Dalla Rosa spieghi a Bulgarini – pare che ci sia lui dietro ai colpi di genio di questi giorni su Borgo Berga – che siamo nel 2018 e che dalla fine dell’Amministrazione Hullweck sono passati dieci anni, durante i quali lui era nella stanza dei bottoni. Forse Jacopo pensa di essere ancora nel 2008 e che l’Amministrazione uscente sia ancora Hullweck. Cose da matti.
Se l’ormai ex Assessore alla Crescita pensa di impostare la campagna elettorale di Dalla Rosa attaccando il Centrodestra del periodo 1998/2008 Rucco può anche andare in vacanza perché ha già vinto.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
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