3 Settembre 2015 - 11.25

VICENZA – L'accusa di Cicero: "Città allo sbando, in balìa di un Mediterraneo di clandestini"

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L’accusa di Cicero: “Città allo sbando, in balìa di un Mediterraneo di clandestini”. Dure accuse del consigliere di Vicenza a 360°. Appello a Variati e Formisano: “Riunite i capigruppo, agiamo tutti insieme”

La polemica scoppiò a luglio. 13 migranti del Mali erano stati piazzati in un appartamento di viale Milano da una cooperativa padovana. Diverse forze politiche protestarono, dopo le rimostranze dei condomini che non erano stati avvertiti dell’arrivo dei nuovi vicini. Proprio a partire dall’episodio di viale Milano il consigliere di Vicenza a 360°, Claudio Cicero, lancia un’accusa a… 360°, iniziando dall’amministrazione e dalla gestione della questione viale Milano.
“I migranti sono ancora tutti lì -sbotta il consigliere- e le dichiarazioni del sindaco fatte un mese fa non hanno portato da nessuna parte. Quando dice qualcosa, il sindaco si assicuri che può veramente portare a casa risultati. Dichiarò che l’appartamento sarebbe stato sgomberato in 48 ore. Non si deve mirare solo al titolo ad effetto per calmare le acque, ma agire, fare. Ho l’impressione che i migranti di viale Milano non si sposteranno più”.
Perché non possono stare in viale Milano ed in quell’appartamento?
“Chieda agli inquilini del palazzo cosa ne pensano. Come si fa a mettere 13 persone in un appartamento, che vanno su e giù, fanno casino. Come si fa ad ingabbiare in un’unica abitazione tante persone, decontestualizzate dalla vita del palazzo? in una zona già considerata critica?”
Ma non c’è solo viale Milano…
“Non ho avuto segnalazioni di altri posti. A questo proposito vorrei lanciare una provocazione: ci sono interi Comuni abbandonati in Italia. Paesi svuotati dall’emigrazione. Perché non si portano lì? Inoltre, perché non si capisce una volta per tutte che si deve accogliere solo chi veramente scappa dalla guerra e non ogni clandestino ‘economico’ che non ha bisogno di accoglienza e di questo stato di vacanza a nostre spese. Ho ancora stampata in testa l’immagine del bambino morto sulla spiaggia. Mi fa morire solo il pensiero di quella povera creatura. Perché non vengono selezionati i profughi di guerra e si aiutano quelli, senza accogliere chiunque voglia venire in Europa approfittando di un demenziale sistema di accoglienza?”
Il consigliere Cicero è un fiume in piena. Nato in Libia, è particolarmente sensibile sulla gestione del flusso di migranti dal Paese nordafricano.
“Perché non siamo stati in grado di accordarci con il governo di Tobruk quando ancora esisteva, quando ci ha chiesto aiuto? Perché abbiamo bombardato il Paese e lo abbiamo liberato in 48 ore da Gheddafi, lasciandolo poi in balìa di una guerra civile a pochi chilometri dall’Italia e abbiamo dislocato truppe in posti lontanissimi in Medio Oriente quando servirebbero proprio lì? Bisogna prendere i nostri soldati e creare una fascia di costa militarizzata. Smettiamola di buttare via soldi per niente, lasciando le città in balìa di clandestini, che fra ricorsi ed attese vagano liberamente per centri aumentando l’insicurezza. Accogliamo i profughi di guerra ed assumiamo militari per utilizzare le portaerei in disuso al fine di limitare l’immigrazione. E’ assurdo che vengano recuperate imbarcazioni a pochi chilometri dalla costa libica, neanche italiana, e vengano portati qui”.
Tornando a Vicenza, Variati propone la creazione di un CIE (Centro Identificazione ed Espulsione) in Veneto.
“No, eliminiamo il problema alla radice, alzando la voce una volta per tutte ed impedendo l’accesso a chiunque”
Perché non si fa?
“Il motivo è che fa comodo a dei ‘maiali approfittatori’. Obama è venuto a bombardare la Libia assieme ai francesi senza pensare al poi. Conviene anche agli italiani, quelli delle cooperative. Ritengo, ripeto, che questa emergenza debba essere tolta dalle mani delle cooperative e ceduta ai militari. Le cooperative ci mangiano ed è sotto gli occhi di tutti”
Ritiene che a Vicenza la situazione sia peggiorata?
“Sì. E la cosa grave è che l’insicurezza sta diventando la quotidianità. Dopo nessuno ci baderà più. Non c’è nulla di peggio della routine. Vicenza è cambiata negli ultimi anni, è popolata da persone che non fanno nulla dalla mattina alla sera, che impegnano la giornata a bighellonare e delinquere. Sono venuto a conoscenza di un fatto (attendo smentite). All’hotel Adele, i migranti ospitati lanciano mele contro le automobili. Ma al di là di questa segnalazione ‘innocente’, ripeto, episodi di cronaca ben più gravi sono sotto gli occhi di tutti”
Non teme di passare per fascio-razzista?
“No! Voler far rispettare le regole significa essere cittadini normali. Uno che rispetta le regole non è fascista, è un cittadino. Se volete che il rispetto delle regole sia fascismo allora lo sono. Ma vogliamo continuare a giocare su questi equivoci ideologici? vogliamo non affrontare i problemi? vogliamo arrivare al livello dell’Ungheria? La gente ne ha i coglioni pieni. Non c’è prospettiva e progettualità e chiunque osi criticare questo sistema si trova davanti, come in tutti i talk show televisivi, esponenti del PD che difendono a spada tratta il governo, per partito preso.
Tornando a Vicenza. Una volta aveva il fascino di una provincia laboriosa, tranquilla e sicura ed ora la delinquenza è sotto gli occhi di tutti. Parlano gli episodi di cronaca. E non mi si venga a dire che la colpa è dei vicentini e degli italiani (come sostiene la Boldrini). Vicenza è sempre stata una città che ha accolto e per questo non avrebbe problemi a tendere la mano a chi ne ha veramente bisogno, non a delinquenti che bighellonano e spacciano o vanno a rubare. E’ tutto sbagliato. Perché quando prendo uno con le mani nel sacco lo tengo ancora qui? perché non si cambia la procedura e si fa l’immediata espulsione? Perché si attendono ricorsi e controricorsi, mentre i delinquenti continuano a tornare in libertà? E’ inutile che mi si dica che non si può fare nulla. Basta un secondo per cambiare le procedure e le leggi? Basta volerlo. Ma evidentemente non si vuole”.
Che può fare l’amministrazione?
“Fai gran poco a livello locale. Se il prefetto ha il potere di imporre alle singole amministrazioni i profughi non ci si può muovere più di tanto. Ritengo che da un lato bisogna intensificare i controlli delle forze dell’ordine, dall’altro agire sulle procedure. A livello locale bisogna alzare la voce e non fare semplici azioni propagandistiche come spostare l’assessorato alla sicurezza in un appartamento nascosto in viale Milano, azione che non viene minimamente percepita dalla cittadinanza. Nessuno sa che c’è l’assessorato alla sicurezza. Sono alcune stanze in un palazzo, con l’assessore e delle segretarie. Aveva più senso metterlo in strada, visibile, al piano terra, con i vigili visibili”.
Insomma che si può fare a livello locale?
“Nell’amministrazione vediamo quelli del PD difendono l’accoglienza, suggerisco di superare ogni barriera politica. Bisogna essere uniti e determinati su queste cose e per questo faccio un appello al presidente del Consiglio Comunale, Federico Formisano, perché faccia in modo che tutti i capigruppo si riuniscano per essere più incisivi senza che venga difesa a spada tratta da una parte politica l’azione, evidentemente inefficace, del governo”.

A.Balsamo -Tviweb

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