8 Febbraio 2018 - 15.44

VICENZA – La follia, questa conosciuta: il pubblico si racconta grazie a La Piccionaia

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Chi non ha mai pensato, almeno una volta nella vita, di diventare matto? Ebbene, per chi avesse voglia di condividere la propria esperienza alle prese con le difficoltà, piccole o grandi, di fronte alle quali talvolta sentiamo vacillare la nostra salute mentale, La Piccionaia ha indetto una call pubblica per la raccolta di racconti e testimonianze su questo tema. L’iniziativa si lega ad un evento speciale all’interno della programmazione del Teatro Astra: lo spettacolo “Quella volta che ho pensato di diventare matto”, che Massimo Cirri e Mirko Artuso porteranno in scena sabato 24 febbraio: un appuntamento nato dalla collaborazione tra il Centro di Produzione Teatrale Vicentino e il festival “Gli Stati della Mente” che ha trovato spazio all’interno del cartellone del contemporaneo “Terrestri 17/18”, curato da La Piccionaia per il Comune di Vicenza con il sostegno di Ministero dei Beni Culturali, Regione Veneto e Provincia di Vicenza. Ideato e diretto da Petra Cason e promosso dall’Associazione Culturale Laboratorio Arka con la direzione scientifica di Manuela Piccardo, “Gli Stati della Mente” è un festival di arte e cultura sul tema della salute mentale, quest’anno alla sua seconda edizione, nato con l’obiettivo di promuovere la riflessione e il dibattito su un tema che ancora oggi, nonostante i progressi fatti negli ultimi decenni, fatica a liberarsi dallo stigma e dal pregiudizio. Fin dal 2016, il festival ha scelto l’arte quale veicolo primario di azione, secondo un approccio interdisciplinare che include arti visuali, danza, teatro, musica, letteratura, cineforum e conferenze, all’interno di una rete che unisce pubblico, Istituzioni e numerose realtà attive in ambito artistico e sociale a livello locale e nazionale. Tra queste, appunto, La Piccionaia, che ha scelto di ospitare il progetto teatrale scritto a quattro mani dall’attore e regista di origini trevigiane, noto al grande pubblico per le sue collaborazioni per il grande schermo con Andrea Segre e il compianto Carlo Mazzacurati, e dall’autore radiofonico e teatrale toscano, attualmente diviso tra l’impegno in ambito psicologico alla ASL di Trieste e i microfoni di Radio2 per la trasmissione cult Caterpillar. Un lavoro che, oltre a testi di autori illustri come Vitaliano Trevisan, Luigi Meneghello, Wisława Szymborska, Hermana Águila e degli stessi Artuso e Cirri accompagnati dalle musiche della Piccola Bottega Baltazar, vuole portare in scena anche le parole di cittadini e persone comuni sul tema della follia. L’invito de La Piccionaia, rivolto a tutta la cittadinanza, è quindi a raccontare in modo semplice e spontaneo, con la garanzia del totale anonimato, una circostanza della propria vita in cui si sia pensato “forse sto diventando matto”. Tra le storie pervenute, ne verranno selezionate tre che verranno lette e raccontate durante lo spettacolo, mentre altre ancora saranno raccolte direttamente tra coloro che, nel pubblico presente in sala, avranno voglia di mettersi in gioco. I racconti dovranno essere di circa 3.500 battute e potranno essere inviati via mail a info@teatroastra.ito via messaggio vocale tramite WhatsApp al 333 1650563 entro venerdì 16 febbraio

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