3 Luglio 2017 - 15.54

VICENZA – Hub? No grazie. “Ricorreremo anche alla forza se serve”

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Sarà un’estate bollente: a prometterlo sono i gruppi politici che in questi giorni si stanno ribellando all’ipotesi di un hub per accogliere i profughi in terra vicentina e promettono non solo scintille, ma anche l’uso della forza in caso di protesta, anche strada per strada. Forza Nuova attraverso un comunicato stampa dichiara di essere pronta a guidare la protesta della popolazione vicentina, in qualsiasi città della provincia. “La situazione è insostenibile – si legge in una nota della segreteria provinciale del movimento – la gente è esasperata, la presenza dei clandestini ha superato ogni ragionevole limite. In questa condizione, di fronte al sempre più crescente degrado e ai continui episodi di criminalità che vedono coinvolti proprio i presunti profughi, siamo disposti a farci carico della protesta dei vicentini, che invitiamo senza indugi a scendere in strada con noi e difendere centimetro su centimetro, e con ogni mezzo, il nostro territorio, da quella che sta diventando una vera e propria invasione, disordinata, confusionaria e illogica, del nostro territorio. Non tollereremo che la nostra provincia diventi una terra d’Africa di nessuno, in mano a balordi incontrollati, mantenuti a nostre spese nei vari hotel, destinati ad ingrassare le tasche di albergatori senza scrupoli e cooperative in odore di malavita organizzata. Gli abitanti di Vicenza e di tutti i comuni, frazioni incluse, devono invece ribellarsi e alzare le barricate, anche in strada, e noi saremo al loro fianco”. Anche il Movimento Italia Sociale Vicenza si dice pronto a scendere in strada per protestare: “Le tensioni sociali, il degrado e l’insicurezza che finora i territori hanno solo assaggiato – recita il comunicato – devasteranno le malcapitate comunità che si troveranno, dalla sera alla mattina, a contatto con una struttura per l’accoglienza di massa. Le conseguenze dell’imperversare di nuclei numerosi di immigrati in zone ristrette di territorio, le conoscono bene i residenti di molti comuni. In conclusione, visto che non è dato di sapere dove si abbatterà la sciagura, è necessario che tutte le comunità ed i sindaci della provincia scendano sul sentiero di guerra, scrutino l’ orizzonte e, al primo sospetto o segnale si preparino alle barricate, per impedire che venga perpetrato l’ ennesimo sopruso a loro danno. Nessuna comunità dovrà essere lasciata da sola, nel momento dello scontro, perché questa è una guerra che i vicentini, gli italiani, devono combattere e vincere uniti e con la forza. Anche con la violenza, se necessario”.

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