4 Aprile 2016 - 17.13

VICENZA – Gioco d’azzardo, il pericolo si impara a scuola

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Si conclude oggi, con la presentazione dei progetti e la consegna dei riconoscimenti agli insegnati, l’iniziativa del Ser.D. dell’ULSS di Vicenza per la prevenzione del gioco d’azzardo nelle scuole

La parola stessa può trarre in inganno: in fondo è solo un “gioco”. Qualcosa di divertente, per passare il tempo, magari per emulare gli adulti. Iniziare è facile e non comporta almeno in apparenza alcun rischio, eppure può essere l’inizio di una dipendenza che con il passare del tempo può diventare una spirale dalla quale è difficilissimo uscire. Il gioco d’azzardo, infatti, oggi è una vera e propria emergenza sociale, che richiede specifiche iniziative di prevenzione, fin dalla giovane età: per questo motivo il Ser.D. dell’ULSS 6 Vicenza ha organizzato in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale un progetto rivolto direttamente alle scuole, con l’obiettivo di stimolare gli insegnati nell’ideazione di attività formative in grado di spiegare agli alunni i pericoli del gioco d’azzardo.
Il progetto, commissionato all’ULSS 6 dalla Conferenza dei Sindaci, si è concluso oggi con un convegno nell’Aula Magna della Scuola Infermieri, durante il quale sono state presentate le proposte didattiche sviluppate e sono stati consegnati i premi per i migliori elaborati.
Il progetto
Il progetto ha visto la partecipazione di 5 scuole della provincia: ITET “ L. E V. Pasini”di Schio, I.I.S. “A. Scotton” di Bassano del Grappa, I.I.S. “G. A. Remondini” di Bassano del Grappa, ITIS “V. E. Marzotto” di Valdagno e Centro Provinciale per l’istruzione degli Adulti di Vicenza.
Nella prima fase dell’iniziativa, gli insegnanti hanno partecipato essi stessi ad uno specifico percorso di formazione con esperti di statistica, psicologia e comunicazione. Successivamente i docenti sono stati invitati a ideare delle attività didattiche per la prevenzione del gioco d’azzardo nell’ambito delle rispettive materie di insegnamento. «Proprio questa è la particolarità dell’iniziativa – sottolinea il dr Vincenzo Balestra, direttore del Servizio Dipendenze dell’ULSS 6 Vicenza – perché è ormai dimostrato che quando si fa prevenzione nelle scuole l’intervento dell’ “esperto” per gli studenti è meno efficace rispetto ad un messaggio lanciato, con le giuste modalità e argomentazioni, da un loro insegnante, una figura che loro conoscono e nella quale hanno fiducia. Così, più che proporre degli interventi un po’ fini a se stessi, abbiamo voluto esplorare la possibilità di trasmettere questo fondamentale messaggio di prevenzione durante l’insegnamento delle materie ordinarie, il che ha consentito tra l’altro di mettere a punto delle proposte di attività davvero originali e significative, come dimostrano i progetti presentati oggi».
Le categorie di proposte didattiche che potevano essere presentate erano due: la prima per attività svolte da singoli insegnanti, la seconda per attività svolte da più insegnanti attraverso un percorso multidisplinare.
La giuria chiamata a valutare i progetti formativi proposti era composta dal dott. Giuseppe Danieli, Presidente della Conferenza dei Sindaci dell’ULSS 6 “VICENZA”; il dott. Vincenzo Balestra, direttore del Dipartimento per le Dipendenze – Ser.D, ULSS6 “VICENZA”; il dott. Giorgio Corà, dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale del Veneto-Ufficio VIII – ambito territoriale di Vicenza; l’on. Federico Ginato, membro della V Commissione parlamentare (Bilancio, Tesoro e Programmazione) con delega al gioco d’azzardo; la Cooperativa sociale “Nuova Vita onlus”di Vicenza; infine i rappresentanti di “TAXY 1729”, società di formazione e comunicazione scientifica che ha curato la prima formazione per gli insegnanti.
Nella prima categoria a ottenere il primo premio è stata la prof.ssa Francesca Sisinna, docente di diritto ed economia politica dell’ITET “PASINI” di Schio, con il progetto “Gioco malato, legalizzato” che affronta il tema del gioco d’azzardo attraverso attività che coinvolgono gli studenti individualmente e in gruppo quali la ricerca in rete delle informazioni necessarie a conoscere gli standard nazionali e regionali rispetto al gioco, lo studio di leggi, regolamenti e dati statistici regionali e nazionali, visione di materiale video dal web. Obiettivo del percorso è quello di aumentare negli studenti la consapevolezza delle dinamiche psico-relazionali messe in atto dal gioco d’azzardo, aumentare la consapevolezza della marginale possibilità di vincita attraverso la conoscenza approfondita delle dinamiche “di impostazione” delle macchine..
Nella seconda categoria, invece, il progetto premiato “Impariamo azzarda…mente” è stato proposto da un gruppo di docenti coordinati dal prof. Alberto Bevilacqua dell’I.I.S.”G.A.Remondini” di Bassano del Grappa, per un’unità di apprendimento che vede il coinvolgimento di più discipline: italiano, matematica, scienze umane e sociali, metodologia operativa, informatica e lingua straniera. Il progetto si caratterizza per l’adozione di metodologie didattiche innovative come la peer education, l’apprendimento cooperativo e l’utilizzo di applicazioni informatiche.
«La maggior parte degli insegnanti – spiega ancora il Dr Balestra – ha scelto di aderire all’iniziativa con dei progetti multidisciplinari e questo è un ulteriore elemento positivo, perché significa poter parlare del tema da più punti di vista e in modo più completo. L’obiettivo finale dell’iniziativa, infatti, è fare in modo che queste unità didattiche siano inserite all’interno nella normale attività curriculare e possano essere riprese anche dai colleghi di altre sezioni e di altre scuole».
Le altre iniziative di prevenzione e supporto
«Il progetto – sottolinea il dott. Salvatore Barra, direttore dei Servizi Sociali e della Funzione Territoriale dell’ULSS 6 – rientra nell’ambito di un programma più ampio di attività messe in campo dal Ser.D. di Vicenza per prevenire la dipendenza da gioco d’azzardo e supportare quanti ne sono vittima. Un tema questo, che sta assumendo una crescente rilevanza e che vede l’ULSS 6 attiva su più fronti, puntando innanzi tutto sulla capacità di fare rete con i diversi attori del territorio, a partire naturalmente dal mondo della scuola ma non solo».
A questo riguardo, va ricordata anche la ricerca/azione condotta su un campione di esercenti dei Comuni di Dueville e Creazzo, per individuare possibilità modalità di prevenzione al loro interno.
Una formazione per le assistenti sociali per imparare a riconoscere precocemente i sintomi della malattia “gioco d’azzardo” e quindi mettere in campo al più presto azioni di contrasto.
Da sottolineare inoltre la presenza di gruppi di sostegno e trattamento, attivi da tempo in città a cura della Cooperativa “Nuova Vita”, e avviati, grazie a questo progetto, anche nel Basso Vicentino, a cura della Comunità “Papa Giovanni XXIII”
Il gioco d’azzardo nell’infanzia e adolescenza
Secondo una ricerca condotta dal Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Ifc-Cnr), il 39% degli studenti italiani tra i 15 e i 19 anni gioca d’azzardo. Oltre 900 mila studenti dunque hanno giocato d’azzardo almeno una volta nell’ultimo anno, ma più di questo dato a destare preoccupazione è il numero di quanti già in giovanissima età risultano giocatori a rischio o problematici: oltre 170 mila, ovvero il 7% di tutti gli studenti.
Numeri che tradotti nella realtà vicentina significano che dei 40.000 studenti pari età degli istituti della provincia, circa 15.500 hanno giocato d’azzardo almeno una volta nell’ultimo anno e tra questi 3000 sono a rischio o già con un problema di dipendenza.
Secondo lo stesso studio, sono più attratti dal gioco d’azzardo i maschi che le coetanee (49% vs 30%) e il rischio crescere con l’età: scommettono soldi soprattutto i maggiorenni (il 43% tra i 18enni e il 46% tra i 19enni), anche se ha giocato d’azzardo quasi un terzo dei 15enni, nonostante la legge italiana lo vieti ai minorenni.
Tra le tipologie di gioco d’azzardo scelte dai più giovani, in testa si collocano i “gratta e vinci” (71%), seguiti dalle scommesse sportive (49%), bingo e tombola (33%) e totocalcio (28%). Non mancano coloro che giocano a carte (24%) e ai videopoker e slot (14%). Circa il 75% dei giovani ha speso non più di 10 euro nel mese antecedente la rilevazione, ma il 18% ha speso tra gli 11 e i 50 euro e l’8% oltre 50 euro.
Dove giocano i giovanissimi? Soprattutto nei bar e tabaccherie (44%), ma anche nelle sale scommesse (29%), e non solo: ben il 35% gioca d’azzardo a casa propria o di amici e il 17% gioca online, percentuale questa in forte aumento.

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