10 Gennaio 2018 - 14.19

VICENZA – Deceduto al San Bortolo, la posizione del Tribunale del Malato

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Il segretario regionale di Cittadinanzattiva – Tribunale del Malato, Giuseppe Cicciù, risponde così sul caso del decesso di Luigi Costa, imprenditore agricolo di 84 anni, di Bolzano Vicentino, deceduto il 4 gennaio all’ospedale San Bortolo.

“E’ legittima la richiesta di chiarimenti clinici, da parte dei familiari, per la morte di un loro congiunto ricoverato in una struttura Ospedaliera. Il grido accorato e doloroso del figlio della vittima dell’ennesima infezione ospedaliera presso l’Ospedale di Vicenza (“Voglio capire come è morto mio papà!”), pretende risposte. Va però ribadito che non tutela i diritti della Cittadinanza, ritenere sempre e comunque che la morte di un paziente debba essere considerata soltanto un errore clinico piuttosto che una carenza organizzativa imputabile a decisioni amministrative carenti o frammentarie. Le infezioni Correlate all’Assistenza ICA, hanno un oggettivo impatto negativo sulla qualità delle cure prestate e sulla sicurezza del paziente e suscitano nei media come nell’opinione pubblica clamore solo in occasione di un evento doloroso, per essere dimenticate nei giorni successivi. Fa più clamore una tematica come quella delle liste d’attesa, malgrado le ICA siano gravate da una elevata mortalità e portino ad un eccessivo consumo di risorse economiche per gli elevati costi diretti e indiretti. In Italia si stima che le Infezioni Ospedaliere, insorgono tra il 5 e l’8% dei pazienti ricoverati. La principale fonte di infezione ospedaliera è causata dalla Klebsiella con il 13,4% di infezioni, cui seguono altri microorganismi. Quali le carenze amministrative e le possibili soluzioni? L’OMS è concorde nel ritenere che per ridurre la prevalenza delle ICA debbano essere seguite alcune misure: 1) Sorveglianza sanitaria con monitoraggio continuo delle Infezioni, 2) Misure di isolamento 3) Appropriatezza nella prescrizione di farmaci antibatterici 4) Monitoraggio delle resistenze batteriche 5) Aggiornamento continuo del personale sanitario. Il Piano Regionale di Prevenzione 2014/2018 ha colto la rilevanza del tema ed ha prescritto le seguenti strategie: 1) Potenziamento dei sistemi di sorveglianza; 2) Contenimento delle prescrizioni inappropriate. Spesso ci si trova dinnanzi ad atti amministrativi che non hanno poi un seguito organizzativo. Su questo tema abbiamo sollecitato le Aziende/Ulss della Regione, ottenendo una sola risposta. Pertanto esprimiamo preoccupazione e riteniamo che debba essere attivato un tavolo di lavoro per il periodico monitoraggio dell’adempimento del Piano Regionale di Prevenzione 2014/2018 al quale ci offriamo di partecipare per gli aspetti relativi all’adempimento del programma e per la definizione e conduzione delle attività”.

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