VICENZA – Coltello alla gola a Capodanno, trovati i due rapinatori

Avevano avvicinato un giovane dominicano la notte di Capodanno, gli avevano puntato un coltello alla gola e l’avevano derubato del portafogli per poi fuggire. Dopo alcuni giorni, grazie alle indagini della polizia, due tunisini, noti alle forze dell’ordine e, nonostante la giovane età, con una lunga serie di precedenti, sono stati fermati. Uno dei è stato espulso, il secondo denunciato.
L’episodio risale all’1 gennaio. Un cittadino di origine dominicana, di 23 anni, senza precedenti e regolare in Italia, aveva appena festeggiato l’arrivo del nuovo anno in piazza dei Signori. Intorno all’1 si stava dirigendo verso la propria automobile quando, all’altezza del ristornate Righetti, è stato fermato da due giovani nordafricani. Uno dei due gli puntò un coltello alla gola, procurandogli una lieve ferita. Fu costretto a consegnare il portafogli contenente 130 euro in contanti, bancomat, carta di credito e documenti.
La vittima solo dopo qualche giorno si è recata in questura per sporgere denuncia, quando da una ricerca internet su Facebook era riuscito a ricavare la foto del suo aggressore.
Il 10 gennaio una pattuglia delle volanti della Polizia di Stato di Vicenza ha fermato uno dei due tunisini in viale Milano, subito riconosciuto dalla vittima. Si tratta di un 19enne senza fissa dimora, clandestino, con precedenti per spaccio: Mohaed Mshali.
Attraverso ricerche incrociate, si è poi arrivati ad identificare il secondo responsabile della rapina.
Si tratta di Bashir Sillini, anch’egli di 19 anni, fermato dopo la segnalazione di una rissa in via XX settembre. Anch’egli, clandestino, senza fissa dimora e con precedenti, è stato riconosciuto.
Quest’ultimo è risultato inosservante di un decreto di espulsione del prefetto, emesso ad agosto del 2016. E’ stato spedito quindi al CIE (Centro Identificazione ed Espulsione) di Caltanissetta.

I due erano stati arrestati per spaccio anche dai carabinieri della Compagnia di Valdagno a Marzo del 2016 (vedi articolo) per aver allestito una centrale dello spaccio in un appartamento di Borgo Casale a Vicenza.

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