2 Maggio 2016 - 13.13

VICENZA – Bpvi, Fondo Atlante non deve avere una logica speculativa

banca-popolare-vicenza-ape10

Appena reso pubblico che il Fondo Atlante è il sottoscrittore del 90 per cento dell’aumento di capitale della Popolare di Vicenza, e ne diventa quindi il maggiore azionista, Alessandro Penati, il presidente di Quaestio sgr, la società di gestione del risparmio che gestisce il fondo stesso, ha dichiarato: “Non esiste più rischio di bail in e la struttura del debito della banca è a rischio zero”. In merito al rischio che non vi sia la prevista quotazione in Borsa per la mancanza di sufficiente capitale flottante libero ha però aggiunto: “Sarebbe quasi meglio che la Popolare di Vicenza non fosse quotata, per una operazione di turnaround. Posso prenderla, posso venderla, posso spaccarla, posso fare una manovra Ipo magari a un prezzo più alto, posso fare una scissione degli Npl magari con un’altra banca. La cosa importante è che gli investitori del fondo devono uscire da questa storia con un utile il prima possibile”.
La reazione del segretario generale Uilca, Massimo Masi, e del segretario nazionale Uilca, Fulvio Furlan, a queste affermazioni sono di forte apprensione: “Ci rasserenano sul futuro immediato della Popolare di Vicenza, ma introducono elementi di preoccupazione per l’assoluta mancanza di alcun riferimento al rilancio della stessa, attraverso una logica di natura industriale, di sostegno a famiglie e imprese dei territori in cui opera e alla finalità sociale di produrre garanzie occupazionali e professionali agli oltre 5 mila lavoratrici e lavoratori”.
Masi e Furlan continuano: “Se la ristrutturazione che ha in mente Quaestio sgr è quella che deve solo condurre a remunerare gli investitori, allora non si comprende dove sia la diversità dell’operazione istituzionale che ha condotto a costituire il Fondo Atlante rispetto all’intervento di un qualsiasi fondo di investimento italiano o internazionale. Siamo di fronte a uno scenario estremamente complesso e del tutto inedito, dove la logica di gestione di Atlante, costituito da investitori istituzionali, con l’appoggio e la benedizione del Governo, deve avvenire secondo un mandato preciso, di respiro sociale e istituzionale, che non abbia natura meramente finanziaria e speculativa”.
Masi sottolinea: “Ritengo che tutto ciò imponga al più presto una verifica nel settore con il coinvolgimento di Abi, le altre Organizzazioni Sindacali e le istituzioni, sulla finalità del Fondo Atlante e sulla sua natura, il cui obiettivo deve essere quello di garantire la solidità del sistema del credito e offrire alle banche in difficoltà soluzioni per ristrutturarsi e rilanciarsi”.
“Come Uilca, nell’accogliere con soddisfazione il risultato di avere impedito il bail in per Popolare Vicenza – aggiungono Masi e Furlan -, esprimiamo contrarietà rispetto a uno scenario che non preveda una logica di rilancio industriale della banca, ma si limiti a considerare solo un’ottica di remunerazione degli azionisti”.
Masi e Furlan concludono: “Per noi la priorità è il futuro delle lavoratrici e dei lavoratori e delle loro famiglie, di Popolare Vicenza, come di tutte le banche, e la definizione di concrete tutele occupazionali e professionali, da ricercare nell’ambito degli strumenti concordati nel settore, ribaditi e implementati con l’ultimo rinnovo del Contratto Nazionale del credito”.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
UNICHIMICA

Potrebbe interessarti anche:

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
CAPITALE CULTURA
UNICHIMICA