20 Novembre 2018 - 16.24

VICENZA – Attivate altre 30 telecamere: ecco dove

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Videosorveglianza, attivate 30 telecamere tra la stazione, corso Palladio e piazza Matteotti: sale a 98 il numero degli occhi elettronici a disposizione della polizia locale e della questura

Rucco: “A breve arriveranno anche a Monte Berico, in via Gandhi e Allende. Stiamo, inoltre, ragionando su telecamere mobili e targa system ai varchi della città”

Il sistema di videosorveglianza del Comune di Vicenza può contare ora su un centinaio di telecamere, grazie all’attivazione contestuale di 30 nuovi occhi elettronici (+44%), portando la dotazione a 98. Dopo il collaudo e la fase di implementazione, infatti, sono da pochi giorni visibili anche in questura, oltre che nella centrale operativa del comando della polizia locale, le immagini assai nitide catturate dalle telecamere installate nei mesi scorsi grazie al progetto “Occhi blu” del valore di 120 mila euro, coperti per 50 mila euro da un contributo regionale.

“È un risultato importante – ha commentato il sindaco Francesco Rucco questa mattina davanti ai monitor del comando di stradella Soccorso Soccorsetto –, perché le immagini, condivise con la questura, consentono il controllo di angoli sensibili del territorio di giorno e anche di notte: nella fascia oraria 1-7, infatti, è la questura che riceve le segnalazioni e dispone gli interventi in accordo con i carabinieri, in base alle zone di competenza. Dal canto nostro – ha aggiunto – entro fine anno assumeremo due nuovi agenti e nel 2019 bandiremo un concorso, perché bisogna avere anche personale per controllare le immagini, altrimenti, con l’organico attuale, dovremmo sottrarlo ad altri servizi”.

Le nuove telecamere accese su Vicenza, 22 fisse e 8 “dome”, cioè orientabili da remoto, permettono ora di videosorvegliare – via fibra ottica o via radio – tutto il percorso che va dalla stazione dei treni a porta Castello e da lì a piazza Matteotti, comprese tutte le strade laterali, grazie anche alla disponibilità di alcuni privati ad installare i dispositivi lungo le pareti degli edifici di loro proprietà. Una di queste telecamere è stata, inoltre, posizionata al centro di viale Dalmazia, a Campo Marzo, e un’altra tra viale Venezia e viale Eretenio.

Le 30 nuove telecamere costituiscono l’incremento più significativo nel sistema di videosorveglianza del Comune da quando, nel 2003, vennero installate le prime 7; un altro particolarmente consistente risale al 2013, quando, grazie alla Fondazione Enzo Hruby di Milano, le apparecchiature aumentarono di colpo di 22 unità per proteggere la Basilica palladiana in quanto patrimonio dell’umanità dichiarato dall’Unesco.

“I prossimi dispositivi – ha ribadito il sindaco – entreranno in funzione a breve nel quartiere di san Giuseppe, tra via Gandhi e via Allende, assieme ad altri 2 che andranno installati a Monte Berico, su richiesta in particolare delle altre forze di polizia, in quanto la zona è di fatto completamente scoperta”. Anche per questo ampliamento della dotazione, cui si aggiunge la sostituzione di 16 telecamere “dome” su 38, le più obsolete, il Comune di Vicenza ha ottenuto un contributo regionale di 35 mila euro alla voce sicurezza urbana – la notizia è di ieri -, sui 105 mila euro totali.

“Dopodichè – ha annunciato Rucco – vorremmo sottoporre a videosorveglianza anche stradella dell’Isola, corso Fogazzaro, via Monsignor Onisto, via Firenze e il quartiere di Polegge. Ed è già allo studio l’opportunità di dotarci di telecamere mobili, dispositivi cioè che necessitano solo dell’alimentazione elettrica per funzionare e che possono essere orientati da remoto tramite cellulare, con l’evidente vantaggio di essere posizionati più rapidamente e addirittura di volta in volta dove più c’è bisogno”.

Infine, il sindaco ha annunciato che l’amministrazione sta valutando l’installazione ai varchi della città di 12 telecamere in grado di riconoscere le targhe dei veicoli (targa system), per verificare se questi siano regolarmente assicurati, se siano stati revisionati entro i termini previsti e se compaiano negli elenchi dei mezzi utilizzati per commettere reati, “così da evitare altri casi ‘Audi gialla’”.

“È per questo – ha concluso il sindaco – che ho chiesto maggiori risorse nel bilancio di previsione: serve investire in dotazione tecnologica, oltre i finanziamenti che possono arrivare da Regione e Ministero dell’Interno”.

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