13 Gennaio 2017 - 12.00

VICENZA – Esodato delle Poste accoltella la moglie, arrestato dalla Polizia

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Un funzionario pubblico, ex dipendente di Poste Italiane ed esodato, lo scorso 4 gennaio, nel cuore della notte, ha aggredito a colpi di coltello la propria moglie senza una motivazione apparente in un appartamento di via Tornieri (San Pio X).

L’uomo è stato arrestato ieri dalla squadra mobile di Vicenza. I dettagli dell’accaduto sono stati ricostruiti dal dirigente della squadra mobile berica, Davide Corazzini (vedi intervista video) e dall’ispettore Antonio Salamone della seconda sezione (reati contro la persona) che ha proceduto ieri all’arresto dell’uomo.

I due convivevano da 30 anni ed erano sposati dal 2005. L’uomo, Antonio Diviso ed ha 64 anni, è un esodato del settore pubblico mentre la vittima è Rosalia Buccheri di 53 anni.

L’AGGRESSIONE. Alle prime ore del 4 gennaio la polizia era intervenuta in un appartamento di via Tornieri, dove pochi minuti prima era stata segnalata una colluttazione cruenta fra coniugi con uso di un coltello da cucina. Ad allertare le volanti, una vicina di casa dei due. Alla sua porta poco prima aveva suonato Rosalia Buccheri, chiedendo soccorso. Aveva delle vistose ferite di arma da taglio e perdeva copiosamente sangue. Il marito da dietro, la tratteneva e tentava di colpirla con un pugno. La donna è riuscita a respingerlo e a soccorrere la Buccheri. Le volanti si sono precipitate sul posto e la dinamica è apparsa da subito poco chiara.

L’uomo ha dato una traballante versione dei fatti, riferendo gli agenti che aveva tentato il suicidio e che la moglie si era ferita tentando di impedire l’estremo gesto. La donna venne ricoverata in gravi condizioni e sottoposta ad un delicato intervento. Presentava tre profonde ferite da arma da taglio (una di 20 centimetri al fianco). L’uomo fu ricoverato in psichiatria. Sul pianerottolo delle scale venne ritrovato un coltello da cucina di 25 centimetri insanguinato.

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A sinistra: l’ispettore Antonio Salamone, a destra: il dirigente della squadra mobile di Vicenza, Davide Corazzini

Gli approfondimenti investigativi eseguiti dalla squadra mobile sono subito iniziati con con l’ausilio della polizia scientifica. Si è riscontrato che l’appartamento si trovava in ordine e gli unici segni di colluttazione sembravano essere stati in camera da letto dove vi era una lampada rotta e macchie di sangue. La cucina, dove secondo la testimonianza dell’uomo era avvenuto il ferimento, era perfette condizioni.

Il recupero della segnalazione al 118 della vicina di casa, ha poi evidenziato unilateralmente che vi era stata un’aggressione del marito nei confronti della moglie e a questo proposito è stato decisivo il riscontro medico-legale delle lesioni riportate dalla donna. Vi erano tre ferite profonde all’altezza dell’addome, incompatibili con lesioni accidentali. La vittima in un primo momento ha reso versione abbastanza confusa, ma l’indagine ha permesso di chiarire la dinamica.

L’uomo, secondo la ricostruzione della squadra mobile, era perfettamente lucido e comprendeva la gravità del gesto compiuto. In ospedale sarebbe stata accertata l’assenza di psicopatie. Per questo la procura e il Gip hanno escluso il vizio di mente. L’uomo ha continuato a rendere una versione autoscagionante e non corrispondente ai riscontri.

Da qui l’ipotesi di tentato omicidio a carico dell’uomo confermata dalle dichiarazioni della donna che è ancora ricoverata, con una prognosi di 40 giorni ma fortunatamente non è in pericolo di vita.

LA TESTIMONIANZA DELLA VITTIMA – Secondo la testimonianza la Buccheri e Diviso, dopo essersi svegliati nel cuore della notte ed essere andati in cucina, sono tornati in camera da letto. Qui la donna si è trovata il marito armato di coltello che ha iniziato ad aggredirla. Lei ha tentato di difendersi procurandosi delle ferite al palmo della mano sinistra. Nonostante i colpi inferti è riuscita a sfuggire all’uomo e a chiedere aiuto alla vicina di casa.

Il pm Alessia La Placa ha quindi avanzato una richiesta di arresto per tentato omicidio aggravato dal rapporto familiare, emessa poi dal Gip Barbara Maria Trenti che ha ufficializzato ieri il provvedimento. La squadra mobile ha quindi arrestato l’uomo a mezzogiorno, mentre si trovava al reparto psichiatrico del San Bortolo di Vicenza.

I due convivevano da 30 e il loro rapporto era stato coronato da un matrimonio felice nel 2005. Un rapporto descritto come invidiabile ed armonico da tutti. L’uomo era un esodato delle Poste e da qualche tempo viveva uno stato di disagio. Non è escluso che nelle sue intenzioni vi fosse quella di uccidere la moglie per poi togliersi la vita.

 

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