31 Dicembre 2017 - 11.15

VICENZA – Agricoltura vicentina, si chiude un’annata difficile

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Si chiude un’annata difficile per l’agricoltura vicentina, segnata da livelli di produzioni insoddisfacenti di molti prodotti agricoli, alti costi dei mezzi di produzione, calo degli investimenti e problemi di varia natura, a cominciare dall’andamento climatico sfavorevole, che hanno compromesso la redditività di coltivazioni e allevamenti. Le stime del Centro studi Confagricoltura confermano una fase congiunturale difficile, ancora una volta in controtendenza rispetto all’andamento dell’economia generale del Paese. Nei primi nove mesi dell’anno il settore primario italiano aveva già accumulato un calo del 3,4% del valore aggiunto in termini reali rispetto allo scorso anno, mentre il resto dell’economia ha proseguito la tendenza di crescita registrando un aumento del Pil di un punto e mezzo percentuale. “Il 2017 è stato, dal punto di vista climatico, veramente unico”, sottolinea Enrico Pizzolo, presidente di Confagricoltura Vicenza. “Le piante hanno sofferto le gelate primaverili prima e la siccità estiva poi, con l’aggiunta del flagello della cimice asiatica, che ha incrementato la propria presenza nelle campagne causando danni ovunque. Per quanto riguarda l’ortofrutta, le mele e le pere hanno prodotto frutti di media pezzatura, con quantità e prezzi non elevati. Male pesche e nettarine e anche le ciliegie. Le produzioni zootecniche si sono risollevate rispetto agli anni precedenti. Latte e formaggi hanno visto un aumento dei prezzi tale da dare un po’ di ossigeno agli allevamenti, che rimangono comunque in difficoltà. Negli avicoli l’influenza aviaria ha causato enormi danni diretti ed indiretti. In ripresa il settore carne, con aumento della domanda e un modesto aumento dei prezzi. Male il settore cerealicolo, con frumento, mais e soia che hanno risentito delle gelate e della siccità e i prezzi al di sotto dei costi di produzione. Un settore che non riesce a uscire dalla crisi in cui è sommerso da anni”. Le note positive arrivano dal settore vitivinicolo. Nonostante le avversità meteo, che hanno causato un calo della produzione del 25 per cento sia per le uve bianche che per le rosse, la qualità è stata ottima, in linea con le annate 2015 e 2016. In rialzo i prezzi del vino, con la doc Prosecco che ha superato l’asticella dei 2 euro, la Garganega che ha registrato un’impennata del 30% e la nuova doc Pinot Grigio delle Venezie che sta ottenendo buone performance. Per quanto riguarda gli agriturismi, le aziende stanno tornando ad essere una meta turistica gettonata anche in bassa stagione e a Natale con presenze in crescita, grazie a progetti che stanno valorizzando sempre di più il territorio e le eccellenze enogastronomiche, come gli itinerari di Agricycle per il cicloturismo e Gusta Veneto per i prodotti agricoli.

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