19 Aprile 2017 - 15.01

VICENTINO – Gelo, gravi danni per le colture del territorio

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VICENZA – Temperature sottozero e gravi danni per le colture nel Vicentino, soprattutto ai vigneti. Quello che si temeva è accaduto. La coda invernale, dopo le temperature primaverili dei giorni scorsi, è arrivata stanotte, facendo scendere la temperatura tra 0 e -1 gradi, provocando la formazione della brina.
Le gelate, secondo le segnalazioni arrivate a Confagricoltura Vicenza, hanno interessato tutta la zona del Basso Vicentino, da Lonigo a Gambellara, colpendo in particolare i vigneti di Glera, Sauvignon, Chardonnay e Pinot grigio, con danni che sono stimati tra il 60 e l’80 per cento, ma con qualche punta del 100 per cento. Danni gravi anche al mais e alle orticole, che con il caldo anticipato erano in ampio anticipo di sviluppo rispetto al ruolino di marcia stagionale.

«In decenni di lavoro agricolo non ho mai visto una gelata così dannosa», si dispera Angelo De Pieri, ex presidente di Confagricoltura Vicenza e oggi consigliere, viticoltore e produttore di seminativi a Madonna di Lonigo. «Non ho ricordi di un danneggiamento così vasto e così tardivo, visto che tra dieci giorni saremo in maggio. Sono andati a morire tutti i primi germogli con il frutto, che erano spuntati da pochi giorni grazie alle temperature miti. Danneggiate anche le barbatelle, appena piantate. Ora aspettiamo il secondo germoglio, che però ha una produzione del 70 per cento inferiore rispetto al primo. Quest’anno avremo poco vino e poca produzione. Un disastro, che ci porta alla mente quello che è successo l’anno scorso nella zona di Champagne, in Francia, dove ci sono state perdite fino all’80 per cento dell’uva».

Gravi danni anche al mais, con le foglie colpite dal gelo, mentre il frumento ha retto meglio. La brina ha colpito anche gli ortaggi in pieno campo non protetti da serre, dall’insalata ai fagiolini, e anche i tuberi come le patate. Vigneti devastati anche dalla grandine. Sui Colli Berici Coldiretti segnala danni che in alcuni vigneti arrivano tra il 70% e l’80% di perdita del raccolto di Merlot e Cabernet. Sempre nel vicentino, nella zona di Lonigo, la prospettiva non cambia, anzi peggiora, perle viti di Pinot grigio e bianco, Prosecco e Chardonnay.

Il vicepresidente di Coldiretti Vicenza, Claudio Zambon spiega che l’effetto è stato devastante: “In piena fase vegetativa le foglie sembrano ora bruciate”. Soltanto con il proseguire delle ore sarà possibile valutare con più precisione le conseguenze di questo brusco calo termico. Resta comunque in tutta la sua gravità il problema della siccità appena attenuato dalle modeste piogge dei giorni scorsi: torna il sole e l’acqua continua a scarseggiare. Siamo di fronte agli effetti dei cambiamenti climatici che si stanno manifestano con pesanti conseguenze sull’agricoltura.

“Si moltiplicano gli eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi, di rado intense ed il repentino passaggio dal sereno al maltempo. Siccità e bombe d’acqua con forti piogge a carattere alluvionale, ma anche gelate estreme e picchi di calore anomali sono situazioni ai quali ci si dovrà abituare. “Una situazione che ci preoccupa – concludono il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola ed il direttore Roberto Palù – e di fronte alla quale Coldiretti non può che suggerire agli agricoltori di tutelare il proprio reddito con le assicurazioni ed i fondi di mutualità, strumenti pensati ad hoc per tutelare chi produce ed ogni giorno dell’anno è esposto al rischio di perdere raccolto e, nei casi più gravi persino le strutture operative”.

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