16 Novembre 2017 - 11.42

VERSO LE ELEZIONI – Bulgarini e Centrodestra, per prendere Vicenza serve fare di più 

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Difficile non parlare del sondaggio che Il Giornale di Vicenza ha commissionato a YOUTREND e pubblicato lo scorso week end. L’analisi fatta dall’Istituto fotografa una situazione politica sulla città che merita qualche riflessione e qualche approfondimento. La lettura che ha fatto il giro dei salotti ma anche dei bar evidenzia soprattutto il dato in controtendenza di un Centrosinistra che mantiene la maggioranza nel gradimento degli intervistati, premia il lavoro fatto in questi anni da Achille Variati, individua un Centrodestra ancora competitivo ed i Pentastellatibuoni terzi che, in questo quadro, non arriverebbero al ballottaggio. Se poi andiamo a vedere i nomi dei candidati sindaci osserviamo che nel Centrosinistra i tre lanciati i pista per le Primarie sono praticamente alla pari con un leggero vantaggio per Giacomo Possamai, mentre i nomi individuati sul fronte opposto, Claudio Ronco, Elena Donazzan e Francesco Ruccohanno un appeal da rivedere anche se si nota con chiarezza una prevalenza dell’assessore regionale all’Istruzione che distanzia di parecchio gli altri due.

Una prima considerazione va fatta sul primato della maggioranza uscente. I numeri non si discutono, ma è utile ricordare che il Centrodestra rappresentato nel sondaggio sconta alcuni fattori. Elena Donazzan è bassanese, ed in un voto locale il fatto di appartenere ad un territorio non è secondario; Claudio Ronco è il candidato di prestigio della cosiddetta società civile ma non sfonda, forse anche per le incertezza sulla sua reale voglia di candidarsi, Francesco Rucco infine non sfigura ma non riesce, pur avendo storia e profilo per affermarsi come potenziale leader del Centrodestra cittadino, ad essere percepito come l’elemento di aggregazione di una coalizione che potrebbe avere l’occasione per tornare a governare Palazzo Trissino. Ci rimane il dubbio che i profili giusti per rendere davvero competitivo il Centrodestra non siano fra i nomi individuati, che sono effettivamente quelli che si fanno nei corridoi, ma non sappiamo come sarebbe andata se fossero state inserite individualità che sono comunque, in qualche modo, in campo come Giorgio Conte, che sta radunando le truppe, Emanuela Dal Lago, che è ancora un nome pesante o Enrico Hullweck che mantiene una capacità di aggregazione forte perché, al di là delle sue qualità, rappresenta il Centrodestra che vince. Forse un sondaggio con nomi come questi avrebbe riservato qualche risvolto diverso.

Achille Variati, si diceva, conferma il suo appeal, se potesse ricandidarsi vincerebbe meglio che nel 2013 perché ha governato questo secondo mandato in absentia di opposizione e di leadership alternative. Il Consiglio Comunale ed i suoi paraggi sono diventati un monolite che ha attraversato ogni difficoltà senza un graffio, dall’Alta Velocità alla perdita della Fiera, dal caso Quero al disastro della Banca Popolare o della Fondazione Roi. Bravo Variati, ma inadeguata l’opposizione. 

Pentastellati poi vengono misurati senza che vi sia una faccia a rappresentarli, quindi abbiamo solo un voto di opinione. Ci piacerebbe vedere come andrebbe se si decidessero a lanciare una candidatura. Nei corridoi di Palazzo Trissino circola un nome, quello dell’avvocato Francesco Di Bartolo, assessore della giunta di Marino Quaresimin alla fine del secolo scorso. Ma, ripeto, stiamo parlando di voci.

Infine, last but not least, la fiducia nei candidati del Centrosinistra alle Primarie. Emerge con chiarezza il dato della sostanziale parità, ma non viene premiata la notorietà di Jacopo Bulgarini D’Elci. Il Vicesindaco, infatti, gode di buona stampa da cinque anni, ha avuto l’endorsement pubblico di Variati e non ha mai avuto grosse criticità. Eppure non riesce a svettare sugli altri due che, detto senza offesa per nessuno, sono un Dalla Rosa che ha sempre mantenuto un understatement britannico senza mai preoccuparsi di essere particolarmente visibile ed un Possamaiche è arrivato ieri e, al netto dei grandi elettori che lo stanno sostenendo come Angelo Guzzo o Federico Formisano, non ha avuto né ha gli strumenti che il delfino di Variati ha potuto utilizzare grazie al suo ruolo ed ai suoi buoni uffici. 

In sostanza Youtrend fotografa la debolezza di  Bulgarini D’Elci senza appello, certifica la forza di Giacomo Possamai e rende comunque insidiosa la candidatura di Otello Dalla Rosa che sta crescendo e che potrebbe vincere le Primarie sul filo di lana. Anche perché, non l’abbiamo ancora detto, il sondaggio ha intervistato gli elettori in genere, non solo quelli delle Primarie. Come sarebbe andata se al telefono, al vicentino medio, avessero chiesto se era un elettore delle Primarie?

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