13 Novembre 2019 - 14.02

Venezia, “Situazione apocalittica, danni inimmaginabili”

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Ora dopo ora, si inizia a comprendere il dramma causato dall’alluvione a Venezia. Chiuse tutte le scuole, si contano già due vittime, problemi alle linee telefoniche, centinaia di chiamate d’emergenza. Pellestrina, che è una delle isole davanti al mare già devastata dall’alluvione del ’66, attualmente è completamente sommersa dall’acqua. Il sindaco Luigi Brugnaro ha incontrato il patriarca Francesco Moraglia per fare la conta dei danni e unire le forze in una giornata così cruciale.  Non usa mezzi termini il presidente della regione Veneto, Luca Zaia: “Lo scenario ci preoccupa anche per le prossime ore”, ha affermato in conferenza stampa. “I danni sono inimmaginabili. Ne ho parlato anche con il premier Giuseppe Conte – aggiunge Zaia – il quale, da quello che so, si fermerà qui la notte e proseguiremo a fare sopralluoghi anche domani mattina”. “Impossibile al momento quantificare i danni al patrimonio artistico di Venezia e in particolare a San Marco, ma la situazione è estremamente complessa e preoccupante”. Lo conferma all’ANSA il segretario generale Mibact Salvo Nastasi che ricorda di aver attivato l’unità di crisi. “Il Ministro Franceschini segue da ieri la situazione passo passo, i soprintendenti sono al lavoro e hanno messo a disposizione tutti i loro restauratori. In attesa delle valutazione stiamo verificando ogni capitolo di spesa del Mibact per fare il punto sui fondi da destinare al patrimonio artistico veneziano”. Nastasi parla da Matera dove oggi si sta inaugurando la nuova stazione ferroviaria progettata da Stefano Boeri.
    “Anche qui – spiega- c’è una situazione di allarme che tocca i beni culturali , in particolare i templi ipogei. E anche qui i nostri soprintendenti e tutti i tecnici sono al lavoro per verificare e poi eventualmente quantificare i danni”. Quanto a Venezia, precisa, la situazione è preoccupante, “non solo per il livello raggiunto dall’acqua alta, che al momento è di soli 7 centimetri inferiore a quello raggiunto nell’alluvione del 1966, ma per la quantità di ore in cui i beni artistici, dai preziosissimi pavimenti in marmo della Basilica di San Marco ai rivestimenti lignei, sono rimasti sommersi”. A differenza dell’ultimo allarme di un anno fa, precisa, “L’acqua ha invaso tutta la Basilica e non solo la prima parte”.
    Per di più, sottolinea il segretario generale del Mibact, “il maltempo purtroppo è ancora in corso. A Venezia, perché si possa fare una quantificazione reale dei danni al patrimonio bisogna aspettare che l’acqua scenda”.

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