2 Agosto 2018 - 16.41

VENEZIA – La start-up tutta in rosa che produce makeup dagli scarti

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Cosmetici sostenibili e hi-tech, che possono essere ottenuti da scarti alimentari come i fondi di caffè e le bucce della frutta. Una ricerca portata avanti nei laboratori dell’Università Ca’ Foscari di Venezia ha sviluppato una tecnologia che permette il rilascio controllato del principio attivo ricavato da materie prime di riciclo. Le scienziate che hanno partecipato allo studio, tre italiane, una volta terminato il periodo di sperimentazione hanno deciso di depositare il brevetto e di aprire una startup innovativa, “VeNice”, con l’intento di raccogliere finanziamenti per sviluppare il prodotto e commercializzarlo. ‘VeNice’,  come spiegano le ideatrici, si basa su una tecnologia che permette “un rilascio controllato del principio attivo: intervenire quando e dove serve al fine di usare meno cosmetico, o meno frequentemente”. Una tecnica che è frutto di anni di lavoro per massimizzare l’efficacia di molecole attive da impiegare in svariati campi, dal settore farmaceutico a quello cosmetico. La startup al momento è in fase di spinoff universitario, ed è composta da: Michela Signoretto, coordinatrice del gruppo di ricerca in catalisi eterogenea e materiali del Dipartimento di Scienze Molecolari e Nanosistemi di Ca’ Foscari; Federica Menegazzo, chimica industriale; e da Elena Ghedini, scienziata dei materiali. Al nucleo iniziale, grazie ad un progetto finanziato dal Fondo Sociale Europeo, si è aggiunta Enrica Tanduo, laureata in chimica e tecnologie farmaceutiche, e una giovane esperta di management, Azzurra Meoli, che avrà il compito di passare alla fase di impresa. “Per studiare nuovi formulati innovativi abbiamo bisogno di integrare la strumentazione scientifica dei nostri laboratori, quindi i primi finanziamenti che riusciremo ad ottenere dai partner industriali saranno determinanti per poter proporre al mondo della cosmetica dei prodotti sempre più efficaci ma anche ecosostenibili”, spiegano le fondatrici di “VeNice”.

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