18 Luglio 2017 - 10.09

VENETO – Vaccini, la Regione notifica ricorso a Consulta

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“Noi non contestiamo certo la validità dei programmi di vaccinazione: lo testimonia la nostra legislazione regionale improntata decisamente sull’opportunità di effettuare i vaccini e lo dimostrano gli elevati livelli di copertura raggiunti nel Veneto, applicando un modello basato sul consenso informato e sull’adesione consapevole. Quello che rifiutiamo è un intervento statale che impone un obbligo collettivo di ben dodici vaccinazioni, una coercizione attuata per di più con decretazione d’urgenza, che non ha precedenti storici a livello internazionale, nemmeno nei periodi bellici, e che finisce per rendere l’Italia il Paese con il maggior numero di vaccinazioni obbligatorie in Europa e probabilmente al mondo”. Sintetizza così il Governatore del Veneto Luca Zaia i motivi del ricorso notificato pochi giorni fa dalla Regione alla Corte Costituzionale contro il decreto legge n. 73 del 2017 sulle vaccinazioni obbligatorie. Nel merito la Regione Veneto contesta l’esistenza del presupposto di necessità e urgenza su cui si basa il decreto legge, la violazione del diritto alla s alute (articolo 32 della Costituzione), riguardo al principio di autodeterminazione nelle scelte sanitarie, si contraddice il principio di precauzione introducendo una sorta di “sperimentazione di massa obbligatoria” senza un adeguato consenso informato, la mancanza di un’adeguata copertura finanziaria riguardo alle nuove vaccinazioni obbligatorie, soprattutto riguardo alle risorse necessarie per il recupero dei non vaccinati e ai costi derivanti dagli ingenti adempimenti previsti a carico del sistema organizzativo regionale.

 

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