11 Aprile 2017 - 15.29

VENETO – Senza i voucher vale un regio decreto del 1923

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Franco Bastianello, presidente dei Consulenti del lavoro, spiega le vie alternative allo strumento abolito dal Governo.
“Ci aspettavamo che, a difesa dei lavoratori, aggiunge Bastianello, chi ha tanto lottato per ottenere l’abrogazione dei voucher proponesse con altrettanta fermezza strumenti alternativi ma, dall’indomani dell’emanazione del decreto, tutto tace”.
Così Franco Bastianello, presidente dell’Ordine dei consulenti del lavoro di Vicenza, commenta la strada intrapresa dal Governo con il decreto legge n. 25/2017 che ha portato all’abrogazione di uno strumento che, pure con i suoi limiti, aveva una ragion d’essere.
Ora, aggiunge Bastianello, i disoccupati che potevano integrare l’assegno di disoccupazione, pensionati e lavoratori dipendenti che potevano migliorare la loro situazione economica, sono questi i maggiori utilizzatori di voucher secondo l’elaborazione dei dati INPS fatta dalla nostra Fondazione studi, non avranno a disposizione uno strumento altrettanto agevole”.
“Il contratto di lavoro a chiamata, unica tipologia contrattuale che potrebbe sopperire all’assenza dei voucher, peraltro con un costo decisamente superiore, di fatto è difficilmente utilizzabile, spiega Bastianello. Questo non solo per un aggravio di adempimenti (si tratta di una vera e propria assunzione con l’aggiunta delle comunicazioni preventive ad ogni prestazione) ma perché scarsamente utilizzabile. Infatti, tranne per alcune tipologie di lavori principalmente individuate con rimando ad un Regio decreto del 1923, il ricorso al lavoro accessorio è ammesso per soggetti al di sotto dei 25 anni e al di sopra dei 55”.
“A questo punto –conclude Bastianello- sarebbe di gran lunga più proficuo concentrarsi sulla concreta realizzazione delle politiche attive per il lavoro che, a due anni dall’entrata in vigore del D.lgs. 148/2015, non sono di fatto ancora decollate. Solo qualche giorno fa 30.000 disoccupati, 3.500 in Veneto, hanno ricevuto la comunicazione di essere destinatari dell’assegno di ricollocamento. Strumento che dovrebbe consentire a chi è disoccupato da oltre 4 mesi di avere una dote economica da investire al fine di ricollocarsi tramite gli operatori del mercato del lavoro. In questo settore i Consulenti del lavoro sono attivi grazie alla delega a gestire l’assegno di ricollocamento tramite i delegati della Fondazione lavoro e alla rete di imprese gestite sul territorio”.

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