27 Novembre 2020 - 17.12

VENETO – Se il cliente abbassa la mascherina è colpa del barista: la protesta di Fipe Confcommercio

I gestori di bar e ristoranti vicentini stanno ancora aspettando dalla Regione Veneto un chiarimento ufficiale sulla norma che li rende responsabili nel caso un avventore non abbassi momentaneamente la mascherina solo per il tempo strettamente necessario alla consumazione. L’obbligo, su cui Fipe Confcommercio Vicenza nutre forti dubbi di legittimità, è stato inserito nell’Ordinanza entrata in vigore ieri e fin da subito gli uffici provinciali, per il tramite di Fipe Veneto, avevano segnalato la problematica in Regione. “Ieri il presidente Luca Zaia, nella consueta conferenza stampa, ha riconosciuto le nostre ragioni, dicendo che non c’è una responsabilità soggettiva del gestore in questo caso – afferma Gianluca Baratto, presidente provinciale di Fipe-Confcommercio –, ma alle parole non sono seguiti i fatti, vale a dire un chiarimento ufficiale, pubblicato nell’apposita sezione dedicata, sul sito della Regione Veneto, così come è stato invece fatto, ad esempio, su un altro aspetto controverso: quello del controllo degli assembramenti all’esterno del negozio”.

L’Ordinanza, infatti, sulla questione è perentoria: “in caso di violazione della disposizione predetta da parte di avventori di esercizi di somministrazione risponde sanzionatoriamente anche il gestore, eventualmente con la chiusura immediata dell’esercizio in caso di plurime contestuali violazioni da parte di avventori”. E ovviamente è al provvedimento che ci si riferisce in caso di contestazioni, non ad una conferenza stampa: “Già la situazione è complessa e ci troviamo con gli incassi fortemente ridotti dalle limitazioni orarie dei nostri locali – rincara il presidente Baratto –. Che ora ci chiedano di fare anche i “pubblici ufficiali” per controllare i comportamenti eventualmente sbagliati dei clienti non è concepibile: a noi non possono essere imposti obblighi di vigilanza e controllo e nessuna responsabilità soggettiva può essere addossata al gestore. Dunque visto che nemmeno nell’ultima ordinanza emessa oggi si è corretto il tiro, noi continuiamo a chiedere di mettere “nero su bianco” che gli imprenditori non devono rispondere anche di questo. Quello che chiediamo, inoltre, è una chiara e maggiore assunzione di responsabilità da parte delle persone, che ci auguriamo siano sempre più attente a rispettare scrupolosamente le norme: per la loro salute, in primis, ma anche per aiutarci a gestire al meglio questa situazione”.

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