15 Febbraio 2019 - 10.31

VENETO – Rapine in villa: arrestata famiglia rom

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In aggiornamento

Quattro ordinanze di custodia cautelare nei confronti di persone di origine croata sono state eseguite stamane dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Este (Padova). E’ stata smantellata un’intera famiglia di rom stanziali nella bassa padovana che, aiutati da altri indagati a cui è stata notificata la misura dell’obbligo di dimora, compivano furti in ville e appartamenti.
Arrestati i coniugi Marko Bosjak e Luisa Braidich, 51 e 56 anni, e i figli Enthony e Roberto di 26 e 23 anni. Sono tutti residenti a Borgo Veneto (Padova). Il tribunale ha invece disposto l’obbligo di dimora per J.D., 25 anni, e J.R., 20 anni, entrambi di Corte Franca (Brescia), e F.P., 64 anni di Ardesio (Bergamo), tutti rom.
Si tratta di rom stanziali nella bassa padovana che, aiutati da altri indagati a cui è stata notificata la misura dell’obbligo di dimora, compivano furti in ville e appartamenti. Agivano in modo sistematico: procedevano a ricognizioni preliminari, lunghi sopralluoghi e se le abitazioni erano prive di sistemi di allarme, di sicurezza passiva e soprattutto di cani, vi entravano con cacciaviti e piedi di porco. Numerosi furti in abitazione commessi nelle province di Padova, Venezia, Vicenza, Rovigo e Lucca. (IL VIDEO)
Almeno 14 i colpi attribuiti alla banda tra aprile e ottobre, tra cui due a Bassano del Grappa, uno a Camisano Vicentino e uno a Sandrigo.
I carabinieri hanno accertato che il gruppo utilizzava per gli spostamenti autovetture cambiate con frequenza, intestate ad un prestanome che è risultato proprietario di un vero e proprio “parco auto” utilizzato sia dalla famiglia croata che da altre persone di etnia rom. Gli indagati raggiungevano località lontane, fuori provincia, effettuando prima dei sopralluoghi e mettendo poi a segno i furti all’imbrunire. La scelta degli obiettivi ricadeva perlopiù nelle zone residenziali, prediligendo case singole e villette, prive di sistemi di allarme, prive di cani e senza sistemi di difesa passiva. I ladri, che agivano in orari diurni o serali ed in assenza dei proprietari si introducevano nella abitazioni previa effrazione di porte o finestre attraverso l’uso di grossi cacciaviti o “piedi di porco”. La refurtiva recuperata dagli investigatori ammonta a circa 170 mila euro, tra monili, denaro e armi da fuoco.

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