3 Settembre 2018 - 10.01

VENETO – Maltempo: 300 interventi nel Veronese

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Sono quasi 300 le richieste di intervento arrivate alla Protezione Civile e ai Vigili del fuoco del Veronese a seguito dei nubifragi che da ieri pomeriggio hanno colpito Verona, la Valpolicella e una decina di comuni dell’Est e dell’Ovest veronese. In alcune fasce del territorio scaligero sono precipitate autentiche ‘bombe d’acqua’ che hanno scaricato fino a 170 millimetri di pioggia in due ore, ingrossando pericolosamente i corsi d’acqua.

L’assessore alla Protezione civile del Veneto rende noto che ieri sono state impegnate sul posto 41 squadre di volontari di associazioni veronesi, con 164 uomini al lavoro. Da questa mattina sono attive 31 squadre provenienti dalle province di Verona, Vicenza, Padova e Rovigo, che impegnano 124 volontari. Altri 64 volontari di 16 squadre (11 della provincia di Padova e 5 della provincia di Verona) sono pronti a subentrare.

I comuni più colpiti sono: Verona, San Pietro in Cariano. Negrar, Colognola ai Colli, San Martino Buon Albergo, Zevio, Belfiore, Soave, Monteforte d’Alpone, Cazzano di Tramigna

Le situazioni di crisi, al momento, sono così sintetizzabili:

– a Parona, frazione di Verona e nelle zone del confinante Comune di Negrar, nelle aree di Santa Maria e di Arbizzano sono avvenuti notevoli allagamenti dovuti ad un rigurgito dei torrenti Avesa e Negrar (della rete idraulica principale – di competenza) e del Progno di Parona e relativi affluenti (della rete idraulica minore – di competenza del Consorzio di Bonifica Veronese). Gli allagamenti di aree stradali del comune di Negrar e delle aree della frazione Parona di Verona si sono risolti grazie all’intervento dei Vigili del Fuoco, attorno alle 2 di questa mattina. Restano i depositi di fango e detriti vari che sono in corso di rimozione a cura dell’Azienda di igiene urbana (AMIA);

– nell’area dei comuni di Cazzano di Tramigna e Soave, il torrente Tramigna, nella parte alta ha risentito di una improvvisa ondata che ha provocato livelli idrometrici preoccupanti (ma non a valle nell’abitato di Soave) e una violenta onda di piena che ha potuto defluire nel torrente Alpone. L’Alpone ha mantenuto la sua capacità di ricezione nonostante alcune preoccupanti variazioni della portata e di quella del confluente torrente Chiampo, dovute essenzialmente alle intense manifestazioni piovose concentrate in ristrette fasce dei bacini. La situazione già nelle prime ore di oggi andava verso soluzione e alle ore 7 il livello in Tramigna risultava rientrato nei valori normali;

– Il fiume Adige non desta alcuna preoccupazione: ha toccato il livello di guardia di – 0,36 m ed e attualmente risulta in discesa con valore di – 0,90 m. Nel 2000 e nel 2002 i livelli di piena a circa 2000 mc/s sono stati di + 2,56 m. Anche a Trento l’idrometro di San Lorenzo conferma la tendenza del calo del livello idrometrico;

– Sempre nell’area nord del Comune di Verona, nelle ultime ore ci sono problemi di rigurgito del piccolo torrente Lorì a causa di ostruzioni del suo imbocco in un tratto tombinato. Si sta cercando soluzione con l’aiuto del Consorzio di Bonifica Veronese che ha propri mezzi sul posto.

“Rivolgo un grande ringraziamento a tutti i volontari della protezione civile, che da stanotte si stanno alternando con grande generosità – dichiara l’assessore Bottacin – Adesso pensiamo a chiudere l’emergenza e a porre in salvo persone e cose e continuiamo a monitorare la situazione, in stretto contatto con tutti gli enti locali interessanti. Nei prossimi giorni faremo un esame ancora più approfondito dei danni e delle situazioni di criticità anche attraverso sorvoli con l’elicottero per verificare la sussistenza di interventi franosi”.

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