20 Febbraio 2017 - 9.59

VENETO – Gli smarriscono la dentiera a Villa Salus, anziano da 4 mesi si alimenta solo con cibi liquidi

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MESTRE – Da più di quattro mesi è costretto a mangiare solo alimenti liquidi. Niente cibo solido, non potrebbe masticarlo. L.R., classe 1930, pensionato mestrino che, come molte persone della sua età, è affetto da diverse patologie, dallo scorso ottobre è obbligato a un repentino cambio di abitudini alimentari. Il motivo? Niente a che vedere con i suoi problemi fisici, almeno non direttamente. Il problema, invero, dipende solo dallo smarrimento della sua dentiera, indispensabile per alimentarsi in modo regolare. La protesi mobile è stata persa a villa Salus, durante un ricovero durato cinque giorni nel reparto di Medicina Generale, dal 10 al 15 ottobre scorso. Da quel momento – secondo il racconto del figlio che si è rivolto all’Adico per assistere e tutelare l’anziano padre in questa disavventura – pur di fronte ai continui solleciti da parte della famiglia del pensionato, la struttura ospedaliera mestrina, che ha ammesso le proprie responsabilità nello smarrimento, non ha provveduto a risarcire il paziente.

“La dentiera nuova – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’associazione – costa circa 3 mila euro, un impegno economico non proprio indifferente che allo stato attuale l’uomo non può affrontare. Per quanto abbiamo appreso dal nostro socio, è stato richiesto più volte al direttore sanitario di ovviare a questo inconveniente, dovuto evidentemente a una distrazione da parte degli operatori della struttura. Però nulla è stato fatto. Naturalmente non intendiamo contestare lo smarrimento delle protesi mobile, perché un errore umano può capitare. Ma ci sembra incredibile come a distanza di oltre quattro mesi villa Salus non abbia ancora provveduto a risarcire il paziente, in modo che possa ordinare un’altra dentiera nuova. Per quello che ne sappiamo, anche il primario del reparto ha ammesso le responsabilità della struttura per quanto accaduto”.

Tramite il proprio ufficio legale Adico scriverà ora all’ospedale del Terraglio, per sollecitare la risoluzione del problema. “Non sappiamo come mai si sia perso così tanto tempo – conclude Garofolini – ma confidiamo nella sensibilità dei medici e del direttore sanitario affinchè si ponga finalmente la parola fine a questa odiosa vicenda”.

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