30 Settembre 2019 - 16.18

VENETO – Genitori bengalesi chiedono carne ‘halal’ in mensa, Donazzan: “Mangino alimenti equivalenti”

Fa discutere la richiesta di un gruppo di genitori bengalesi di Metsre che hanno domandato alla scuola elementare frequentata dai figli di poter avere nel menù in mensa la carne halal, cioè macellata secondo il metodo musulmana che la rende ‘lecita’. Per ora la dirigente scolastica si è limitata a consigliere ai genitori dei ragazzini musulmani “di richiedere sul modulo di iscrizione al servizio mensa un menù senza carne, non potendo garantire quella di tipo halal”.

Subito si sono innescate delle repliche

“Siamo davvero all’apoteosi dell’assurdo – ha detto il deputato della Lega Alex Bazzaro – Ora i genitori dei bambini musulmani più integralisti pretendono di avere una dieta religiosa con carne Halal. Alla faccia dell’integrazione!”.

Khezraji, tema molto secondario – La richiesta avanzata da un gruppo di genitori di bambini musulmani in una scuola di Mestre di poter avere carne halal nel menù della mensa rappresenta un argomento “molto secondario rispetto ad altri che caratterizzano il dialogo fra culture ed il percorso verso una effettiva parità di diritti fra italiani e stranieri”. Lo afferma Abdallah Khezraji, presidente di Cittadinanza Attiva, il coordinamento delle associazioni delle oltre 130 etnie che vivono in provincia di Treviso. “Credo – ha detto Khezraji – che dovremmo concentrare gli sforzi su temi più importanti come quelli collegati al diritto di cittadinanza, al lavoro e vari altri che stanno alla base della costruzione di una autentica convivenza fra cittadini di nazionalità e culture diverse”. Il suggerimento a chi sostiene la richiesta della carne Halal nelle scuole, perciò, è di accantonare l’istanza, le cui ripercussioni sarebbero sproporzionate rispetto alla consistenza dell’argomento in sé, e di “limitarsi ad esigere dalle strutture scolastiche pubbliche la somministrazione di cibi sani ed una corretta educazione ad una alimentazione equilibrata”. Un approccio dunque “più elastico” nell’adesione alle regole dell’essere musulmani. “Mio figlio ed io ci dichiariamo musulmani – conclude – ma non gli ho mai rivolto alcuna osservazione se lui non rispetta il ramadan o se mangia un panino al prosciutto”.

“La scuola serve per favorire un’integrazione a 360 gradi. La vera integrazione però non è a senso unico, e la mensa scolastica fa parte di questo processo. E’ anch’essa una modalità didattica all’interno del più vasto programma scolastico ed è uno sforzo importante anche sotto l’aspetto dell’educazione e  dell’integrazione. Richieste come quelle avanzate dai genitori bengalesi di Mestre sono l’esatto contrario”.

Così l’Assessore regionale all’Istruzione, Elena Donazzan, interviene rispetto alla richiesta di due genitori bengalesi di religione musulmana di Mestre di approntare per i loro figli una mensa “halal” senza carne di suino e di procedere alla macellazione rituale delle altre carni.

“Questi genitori – aggiunge Donazzan – hanno scelto di venire in Italia e credo sia un loro preciso dovere favorire un’integrazione piena dei loro figli. Se i loro bimbi non possono mangiare determinati cibi per motivi di salute, non c’è problema. In caso contrario – conclude l’Assessore –  faccio loro presente che, se quanto approntato dalla mensa per tutti i bambini non è di loro gradimento, possono senza problemi farli nutrire con alimenti equivalenti sotto l’aspetto nutrizionale”.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
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