19 Gennaio 2017 - 16.30

VENETO – Bene vino e pesca, male zootecnia: i numeri dell’agricoltura veneta

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Un quadro completo sulla salute dell’agricoltura in Veneto e sulla sua portata economica. E’ quanto emerge dallo studio presentato da Veneto Agricoltura. La produzione agricola veneta nel 2016 ha raggiunto un valore di 5,5 miliardi di euro. Altalenanti i risultati dei diversi comparti. Molto bene il vino. Si riprende la pesca. Buone notizie anche dalla bilancia commerciale con l’estero. Tutti i dati illustrati oggi a Legnaro da Veneto Agricoltura.

L’agricoltura veneta nel 2016 vale 5,5 miliardi di euro. A tanto arrivano le stime elaborate dagli esperti di Veneto Agricoltura sulla produzione lorda agricola dell’anno appena concluso che, sostanzialmente, non si discosta da quella del 2015 (-0,3%).I dati presentati oggi a Legnaro dall’Agenzia regionale mostrano, in linea generale, che l’ annata agraria 2016 ha registrato un aumento complessivo del 4,1% della quantità prodotta, con percentuali che variano dal 3,3% al 6,3% peri principali comparti. Su questo quadro positivo si innesta però l’andamento negativo dei mercati, ovvero prezzi generalmente più bassi, che in pratica hanno penalizzato il valore finale della produzione, in particolare di quella zootecnica e parzialmente delle colture erbacee. In leggero aumento invece il valore delle colture legnose, sostenuto soprattutto dai buoni risultati del settore vitivinicolo. “Analisi congiunturali come quella presentata stamattina – ha ricordato il direttore di Veneto Agricoltura, Alberto Negro –rappresentano utili strumenti per gli imprenditori agroalimentari veneti che così possono meglio programmare la propria attività e migliorare la redditività aziendale. L’attività dell’ Agenzia Veneto Agricoltura, partita ufficialmente lo scorso 1° gennaio, punterà anche su queste tipologie di servizi, rivolti proprio al rafforzamento delle imprese”.

Vediamo quindi in dettaglio i dati elaborati(con un forcing, come tradizione) dalle strutture di valutazione economica dell’Agenzia, sull’andamento del settore agroalimentare veneto nel 2016, anno appena conclusosi.

Colture estensive – Un andamento climatico sostanzialmente favorevole ha favorito le colture estensive estive, soprattutto mais e soia, che hanno incrementatola resa rispetto all’anno precedente. Il calo della superficie ha tuttavia determinato una flessione produttiva del mais a 1,7 milioni di tonnellate (-4%)e del riso (-7%), mentre la stabilità degli ettari a soia ha consentito un raccolto superiore del 3% rispetto al 2015. I cereali autunno-vernini hanno invece risentito dell’eccessiva piovosità di maggio e giugno che ha peggiorato la resa,ma l’aumento degli investimenti per queste colture – sempre più spesso utilizzate in alternativa al mais – ha determinato incrementi produttivi significativi: frumento tenero+8,5%, frumento duro +73% e orzo +35%. In calo la produzione della barbabietola da zucchero (-7%), penalizzata dalla contrazione della superficie, e del tabacco(-4%). In forte ripresa le colture bioenergetiche: triplicata la produzione di girasole, quasi raddoppiata quella di colza.

Colture orticole – Risultati altalenanti, a seconda della stagionalità, per le principali colture orticole: aumentala produzione di patate (+10%), radicchio (+9%) e lattuga (+54%), cala invece la produzione di fragole (-11%). La superficie complessivamente investita a patate e ortaggi è aumentata del 5% rispetto al 2015, in particolare l’aumento interessa le piante da tubero che segnano un +15% e le coltivazioni in serra +21%.

Colture frutticole – Anche le colture frutticole mostrano dei risultati in chiaroscuro: cresce infatti del+7% la produzione di mele, inseguito a un incremento di superficie dedicata, e di actinidia (+9%). Calano invece i raccolti di pere (-11%), pesche (-4%)e ciliegie (-2%). Dal punto di vista commerciale va segnalata la ripresa dei prezzi delle pesche dopo due annatenegative (+37%); bene pere e ciliegie (rispettivamente +7% e + 10%), in calo le quotazioni di mele (-9%) e actinidia (-30%).

Vitivinicoltura – La vitivinicoltura veneta inanella un’altra buona annata. La produzione di uva aumenta del 4% rispetto alla già abbondante vendemmia del 2015, raggiungendo la quantità record di 13 milioni di quintali dai quali si dovrebbero ottenere circa 10,1 milioni di ettolitri di vino. Questi importanti risultati devono comunque tener conto dell’aumento dell’8% di nuove superfici a vigneto. Anche i prezzi delle uve sono risultati generalmente in aumento (+5,5% in media), sospinti dalle note positive della vendemmia e dall’andamento crescente delle esportazioni (+8,8%in valore nei primi 9 mesi del 2016).

Zootecnia – Nel Veneto, la quantità di latte prodotta è salita a 1,14 milioni di tonnellate (+1,2%), ma il prezzo è calato mediamente dell’8%. La carne bovina ha subìto la contrazione dei consumi interni (-4,8% in quantità e -6,8% in valore), ma ha beneficiato di una maggiore attenzione del consumatore verso il prodotto nazionale, determinando un aumento delle macellazioni sia in numero di capi (+4,2%) che in peso morto (+2%). La difficile situazione dei mercati ha tuttavia influito sul calo dei prezzi mediamente dell’1-2%. Il comparto della carne suina sembra invece aver trovato nuovo impulso dall’apertura del mercato cinese, che ha consentito di alleggerire la pressione sui mercati europei. Le macellazioni sono aumentate del 5,2% per numero di capi e del 3,1% in peso, e anche in Veneto la produzione è aumentata di circa il 2% trainata da quotazioni di mercato mediamente in crescita del 7,5%. All’incremento produttivo della carne avicola in regione (+7%) ha invece fatto riscontro un ribasso dei prezzi di mercato mediamente dell’11%, determinando un calo della redditività degli allevamenti.

Pesca – Dopo 15 anni di progressiva contrazione, la flottapeschereccia veneta torna a crescere leggermente (+0,3%) e così il numero diimprese dedite alla pesca (+1,2%). La produzione della pesca marittima relativa al primo semestre 2016 è stimata comunque incalo del 18,7%.

Impreseagricole e occupati – Ancora in calo il numero delle imprese agricole iscritte alle Camere diCommercio del Veneto, sceso nei primi nove mesi del 2016 a 64.524 unità, in flessione dell’1 % rispettoallo stesso periodo del 2015. Cala leggermente anche il numero di impresedell’industria alimentare a 3.686 unità attive (-0,75%). In significativoaumento invece gli occupati inagricoltura, che nei primi tre trimestri del 2016 registrano un +18%,derivante dall’aumento del 12% degli occupati indipendenti e del 26% deglioccupati dipendenti.

Commercio con l’estero – Notiziepositive dal commercio con l’estero:il deficit della bilancia commerciale veneta dei prodotti agroalimentarirelativa ai primi tre trimestri del 2016 risulta quasi dimezzato (-49,5%)rispetto allo stesso periodo del 2015, essendo sceso a 210 milioni di euro inseguito a un incremento delle importazioni (4,8 miliardi di euro, +1%)decisamente inferiore all’aumento delle esportazioni (4,6 miliardi di euro,+6,1%).

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