25 Luglio 2017 - 16.43

VENETO – Avvio anno scolastico a rischio: la Regione incontra i sindacati

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Oggi a Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale, l’assessore all’istruzione della Regione del Veneto ha incontrato, su loro richiesta, le sigle sindacali della scuola – Snals, Gilda, Cgil, Cisl e Uil – fortemente preoccupate per la situazione i cui versa la scuola in prossimità dell’avvio dell’anno scolastico 2017-2018.

“Preoccupazione da me condivisa – ha affermato l’Assessore – che raccoglie il grido di allarme e denuncia un quadro che sta delineando la mancanza in Veneto di 172 direttori dei servizi generali e amministrativi (Dsga) e di 260 dirigenti scolastici che si tradurranno in altrettante reggenze d’ufficio”.

Già nei mesi scorsi l’assessore aveva incontrato l’Associazione nazionale presidi (Anp), che dal Veneto aveva fatto partire una protesta nazionale tesa a non dare responsabilità alle reggenze. Tale protesta aveva raccolto l’adesione di tutta Italia, nonostante, ad oggi, sia rimasta inascoltata.
“Appare evidente – incalza la referente regionale – come il nostro interlocutore non sia tanto il Miur ma il Ministero dell’economia e delle finanze, se ipotizziamo che, facendo una sommaria valutazione, un preside costa circa 50 mila euro e una reggenza 10 mila euro in più; considerato inoltre che l’annunciato emendamento per introdurre la figura del vicario del dirigente scolastico per le scuole in reggenza è saltato”.

L’assessore si è impegnata a sollevare nella seduta della IX Commissione della Conferenza Stato-Regioni di domani pomeriggio, a Roma, il problema della difficile organizzazione della scuola, dei ritardi nelle nomine, della mancanza della copertura finanziaria e del personale Ata che impedirà l’apertura e la salubrità delle istituti, non solo quindi il regolare inizio delle lezioni.

“Proporrò al presidente della IX Commissione – fa sapere – di inviare una lettera urgente non tanto al ministro Fedeli, che troveremmo senz’altro attenta ma impotente, quanto al ministro Padoan e alle commissioni Istruzione di Camera e Senato. Vorrei ricordare a Padoan che un un collaboratore scolastico ‘campa’ con uno stipendio che va dai 950 ai 1030 euro e suggerisco al Ministro di recuperare ciò che manca agli oltre 5 miliardi destinati all’‘affair’ immigrazione”.

“È del tutto evidente – aggiunge poi l’Assessore – che avere meno presidi significa avere un risparmio che Renzi aveva quantificato nel ‘bonus merito’, della serie togli da una parte metti dall’altra. Il sindacato ha preannunciato una durissima presa di posizione, che si tradurrà in una lettera sottoscritta da tutte le sigle con cui intenderà far rilevare come la scuola veneta sia al collasso e di fatto non rispetti i dettami della legge 107, denunciando una scarsissima attenzione in particolare per il personale non docente che oggi dovrebbe vedere una immissione in ruolo a seguito di concorso ma peccato che, da ben diciassette anni, non vengono svolti concorsi per Dsga”.

Nell’incontro odierno il sindacato ha fatto altresì trasparire la preoccupazione per la scadenza del mandato del direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale per il Veneto, con la consapevolezza che senza la tempestiva definizione dei vertici non ci può essere una adeguata organizzazione della scuola sul territorio.

“L’auspicio – conclude l’Assessore regionale – è che il 13 settembre la scuola inizi per una volta regolarmente, ma senza il decreto di autorizzazione del Mef questo sarà impossibile”.

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