8 Dicembre 2020 - 18.22

Veneto affonda nei contagi, ormai il doppio della Lombardia: anche il Pd attacca Zaia

Fin dall’inizio della pandemia c’è stato un unanime riconoscimento che il Veneto, che pure era stata la prima Regione ad affrontare il contagio ed a registrare il primo decesso per Covid-19, aveva saputo mettere in campo politiche di contenimento tali da diventare quasi un esempio.  E non a caso si è parlato per mesi di “modello veneto”.

Come non c’è dubbio che almeno nella prima fase dell’epidemia alcune scelte, come il lockdown di Vò Euganeo, deciso contro il parere di Roma,  e la creazione degli ospedali dedicati alla cura degli infettati dal coronavirus, sono risultati vincenti, soprattutto se messe a confronto con l’operato di altre Regioni, per lungo tempo sprofondate nel caos. 

Una peculiarità della gestione veneta della crisi è stata la “personalizzazione” della stessa, nel senso che indubbiamente è stata impersonata dal Presidente Luca Zaia. Che ogni giorno, sabato e domeniche inclusi, dagli schermi televisivi ha aggiornato i veneti sull’evolversi della pandemia, illustrando le decisioni, e confrontandosi con i giornalisti presenti nella sede della Protezione Civile.

Non credo, come ventilato da alcuni commentatori, che la sua riconferma alla guida del Veneto sia dovuta a queste comunicazioni quotidiane, ma non c’è dubbio che nella società della comunicazione un intelligente uso dei media aiuta, eccome se aiuta.

Sembrava che il Veneto modello vincente fosse ormai un dato acquisito, e ad onor del vero va segnalato che fino ad ora la nostra Regione è sempre stata in “area gialla”, non subendo così le limitazioni imposte alle zone rosse o arancioni.

Da qualche giorno però sembra che il “giocattolo si sia rotto”, ed il Veneto da primo della classe ha scalato all’indietro la classifica delle Regioni, venendo ad occupare addirittura il primo posto quanto a numero dei contagi. Addirittura ormai il doppio dei contagi della Lombardia!

Nonostante questo arretramento, Luca Zaia dai microfoni dei suoi appuntamenti quotidiani, pur ammettendo il peggioramento della situazione epidemica, continua a ribadire che “i numeri vanno letti con attenzione”.  E i dati che vanno guardati sono la percentuale dei tamponi in rapporto alla popolazione, e la percentuale dei positivi sui tamponi eseguiti, attualmente in Veneto al 6,93%.

Non sta a noi mettere in dubbio le argomentazioni del Governatore, ma in tempi non sospetti avevamo segnalato il “silenzio assordante” di qualsiasi diversa narrazione da parte di un’opposizione che dopo le elezioni appariva annichilita, impegnata a leccarsi le ferite, ed incapace di elaborare una qualsiasi strategia politica. 

Da oggi non è più così.

Infatti Anna Maria Bigon, consigliera regionale del Partito Democratico e vicepresidente a Palazzo Ferro Fini della commissione Sanità, insieme ai colleghi Giacomo Possamai, Vanessa Camani, Jonatan Montanariello, Andrea Zanoni e Francesca Zottis e al gruppo regionale Sanità del PD, analizzando l’elaborazione della Fondazione Gimbe sui dati del ministero della Salute, da cui emerge come nella settimana tra il 25 novembre e il 2 dicembre il rapporto tra positivi e casi testati sia in Veneto del 66,8% contro una media nazionale del 25,1%, hanno emesso questo comunicato:  

“In Veneto abbiamo un numero di positivi in rapporto ai tamponi fatti che è oltre il doppio rispetto alla media nazionale e l’Rt è il più alto d’Italia. Zaia anziché polemizzare per le piste da sci o per il divieto di spostamento tra Comuni a Natale e Capodanno pensi a tutelare le persone, soprattutto quelle più fragili, anche a costo di essere impopolare. Se vogliamo passare un buon Natale sono necessarie maggiori restrizioni, non appelli generici a evitare assembramenti.  Non si può certo spiegare tutto con la migliore capacità di tracciamento come fa il presidente Zaia. Sono numeri pesanti e comunque sottostimati, anche per il ritardo con cui vengono eseguiti i tamponi. A questo va aggiunta la situazione critica nei Pronto soccorso con persone positive in attesa di un posto letto e degli anziani contagiati nelle case di riposo. Dobbiamo fare di tutto per ridurre il numero dei contagiati ed evitare che i pazienti finiscano in terapia intensiva, visto che un degente su due non ce la fa, una percentuale drammatica. E per riuscirci, la Regione non può alimentare le polemiche ora sulle piste da sci ora sul pranzo di Natale. La priorità è la salute delle persone e in questo momento si tutela con una più efficace organizzazione del sistema sanitario, non chiedendo ogni giorno un ‘via libera’ al Governo”.

Noi pensiamo da sempre che compito dei network come Tviweb sia quello di informare i propri lettori, senza prendere posizione a favore di uno schieramento politico piuttosto che per l’altro.

E quindi ci limitiamo a registrare le preoccupazioni dell’opposizione per questa fase della pandemia che in Veneto sembra avvitarsi su se stessa, peggiorando progressivamente, con il rischio di dover assumere limitazioni per i cittadini  ben più drastiche entro qualche giorno. 

In definitiva si potrebbe dire “finalmente anche in Veneto esiste l’opposizione”, perchè l’impegno delle forze di minoranza sono un’espressione della democrazia, e costituisce lo stimolo che evita l’appiattimento, la collusione, il deterioramento della politica.

Stefano Diceopoli 

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
UNICHIMICA

Potrebbe interessarti anche:

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
CAPITALE CULTURA
UNICHIMICA