25 Luglio 2018 - 17.28

VENETO – A Sottomarina inaugurati oggi i Bagni Vianello senza barriere

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Il mare e le spiagge venete senza barriere, accessibili a tutti, anche alle persone con disabilità fisica o psichica. Questo l’obiettivo del progetto veneto delle tre Ulss del litorale (Veneto Orientale, Serenissima e Polesana), che quest’anno ha la sua ‘vetrina’ nei Bagni Vianello di Sottomarina, lungomare adriatico. Stamane la presentazione ufficiale, con la partecipazione degli assessori regionali al turismo Federico Caner e alle politiche sociali Manuela Lanzarin, nonché del sindaco di Chioggia Alessandro Ferro, dei direttori generali delle tre Ulss veneziane (la 3, la 4 e la 5) Giuseppe Dal Ben, Carlo Bramezza e Antonio Compostella, e delle associazioni dell’handicap e cooperative sociali e del distretto di Chioggia. Pedane e scivoli per l’accesso al mare, carrozzelle in spiaggia, spogliatori, bar e servizi accessibili a tutti, giostrine per i bambini, la presenza quotidiana nei giorni feriali di un operatori socio-sanitario, un tablet attrezzato per il linguaggio dei segni, pet-therapy con uno scodinzolante ‘quattro zampe’, corsi e pratica di kayak per tutti, escursioni in mare con una barca attrezzata per turisti di tutte le età e di tutte le abilità: questa l’offerta dello stabilimento balneare inclusivo di Sottomarina, start-up del litorale clodiense per il più vasto progetto regionale di turismo sociale e spiagge accessibili a tutti. Avviato dall’Ulss 4 Veneto orientale e finanziato quest’anno dalla Giunta regionale con 170 mila euro, contributo che porta a 800 mila euro la ‘leva’ regionale messa in campo nell’ultimo biennio per qualificare il turismo sociale e accessibile sulle spiagge venete, il progetto veneto investe in stabilimenti accoglienti e in servizi sportivi e ricreativi per persone di ogni condizione ed età, con una particolare attenzione ai disabili, sia fisici che psichici. “Le nostre spiagge, per conformazione e tradizione, offrono già oltre cento chilometri di stabilimenti accessibili, villaggi e servizi ricreativi pensati per le famiglie e per le persone disabili. I ‘bagni Vianello’ sono la ‘vetrina’ di quello che può offrire il litorale attrezzato più lungo di Italia – evidenzia l’assessore regionale al turismo, Federico Caner – Si tratta ora di monitorare l’offerta di accessibilità dell’intera costa veneta, di qualificare ulteriormente le esperienze già esistenti, collegarle con il tessuto recettivo e dei servizi turistici e promuoverle su scala nazionale e internazionale, visto che il Veneto è la prima regione turistica d’Italia per numero di presenze e per grado di internazionalizzazione”. Le esperienze di turismo sociale ed inclusivo sul litorale veneto sono numerose: stabilimenti attrezzati e presidiati da personale sanitario, villaggi e case vacanze creati e gestiti da enti religiosi o da fondazioni o da soggetti imprenditoriali a spiccata responsabilità sociale, alle ex colonie di un tempo oggi riconvertite ad uso sociale. Il piano turistico regionale per il 2018 intende dare continuità e potenziare ulteriormente questa specificità della costa veneta, investendo su servizi ricreativi e sportivi, sull’accoglienza del disabile da parte di personale qualificato, sulla presenza di volontari e di operatori sanitari e sulla pronta disponibilità di assistenza sanitaria in loco e sulla proposta di animazione ed esperienze guidate di scoperta del territorio. “Un paese civile e moderno – sottolinea l’assessore Lanzarin – deve garantire a tutti la possibilità di viaggiare, trascorrere il tempo libero a propria dimensione, offrire strutture di ospitalità inclusiva. Il contatto con la natura, il riposo, la dimensione ludica e i benefici terapeutici dell’ambiente marino sono un diritto sociale e universale, che non deve conoscere barriere. Per questo l’amministrazione regionale investe risorse del fondo sociale per promuovere l’accessibilità delle spiagge e degli stabilimenti balneari e sostenere interventi di riqualificazione delle strutture esistenti. Progetti e iniziative in essere saranno valutati secondo criteri oggettivi – dai parcheggi ai servizi igienici e spogliatoi, dalle aree ludiche alla formazione del personale – al fine di offrire una vera accoglienza socio-sanitaria turistica”. “Per una regione come il Veneto, che ogni anno registra oltre 69 milioni di presenze e quasi 20 milioni di arrivi – concludono i due assessori – investire nel turismo accessibile è un dovere sociale e al tempo stesso una scelta strategica di grande valenza. Si stima che in Europa ci siano 37 milioni di cittadini con disabilità: persone con propensione al viaggio e potere di acquisto analogo a quello di altre fasce della popolazione. Un segmento di mercato che può trovare nelle spiagge venete un ambiente accogliente e stimolante, grazie alla collaborazione tra aziende sanitarie, istituzioni, soggetti del terzo settore ed enti privati. Se da un lato, quindi, il progetto regionale dedicato al turismo sociale e inclusivo conferma la grande sensibilità e la solida tradizione solidaristica della nostra regione, dall’altro valorizza la modernità e la capacità innovativa del suo sistema turistico”.

 

 

 

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