16 Ottobre 2020 - 10.57

Urbanistica – Svolta verde a Vicenza, stop a lottizzazioni e consumo di suolo

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Il primo cittadino di Vicenza Francesco Rucco ha presentato ieri in consiglio comunale il Documento del sindaco, ovvero le linee guida generali per quanto riguarda l’urbanistica futura della città, attraverso un ordine del giorno che non prevedeva la votazione in aula.

La presentazione odierna segna l’inizio di un nuovo percorso urbanistico che porterà alla nascita di un Piano degli interventi generale e al nuovo piano del centro storico cittadino.

Nel suo intervento in aula Rucco ha spiegato in generale le motivazioni delle scelte adottate per il futuro, entrando nello specifico per quanto riguarda la svolta verde, il piano del centro storico e l’area produttiva.

Oggi ci troviamo davanti ad un bivio – ha dichiarato –: approvare il piano degli interventi adottato nel 2018 dalla precedente amministrazione, confermando l’indirizzo volto all’edificazione diffusa e poco attenta al territorio con un consumo al 100% del suolo, oppure dare un cambio di marcia decidendo di percorrere nuove strade, forse poco popolari nel breve ma sicuramente vincenti nel lungo periodo. Il disegno che ho ereditato non è più al passo con i tempi perché non è aggiornato con quanto la natura e l’uomo richiedono, con tutto quello che è cambiato nel mondo del lavoro e con ciò che viene richiesto in termini di servizi, welfare sociale e qualità della vita.

È necessaria una svolta verde con uno sviluppo urbano che deve essere fondato sulla riqualificazione dell’esistente ridisegnando il territorio urbanizzato. Non è più il tempo di grandi lottizzazioni e di grandi volumi ma è necessario programmare un’urbanistica che elevi la sostenibilità delle trasformazioni mediante la rigenerazione delle funzioni e della qualità degli spazi aperti e dell’edificato.

In questo passaggio alcuni piani urbanistici verranno annullati ma non saranno cancellati definitivamente perché potranno essere rigenerati attraverso un nuovo modo di pensare e sviluppare i quartieri, privilegiando non le volumetrie ma gli spazi pubblici e le infrastrutture primarie di inclusione sociale.

Un indirizzo completamente in antitesi con il Piano degli interventi del 2018 e che ha una serie di obiettivi ben precisi: la creazione di nuovi parametri ambientali, pubblici e privati, con l’applicazione di nuove tecnologie che consentano la riduzione dell’inquinamento e del consumo energetico; l’avvio di processi di rinaturalizzazione attraverso il recupero delle acque; la riforestazione pubblica ma anche privata; lo sviluppo di percorsi pedonali e ciclabili in sicurezza.

Per quanto riguarda il Piano del centro storico, abbiamo riattivato i professionisti incaricati, attraverso un piano particolareggiato ad hoc, per riaggiornare il lavoro svolto fino ad oggi con l’obiettivo di far tornare le famiglie a vivere nel centro storico, riportare i servizi pubblici e privati, migliorare l’accesso al centro attraverso un sistema di mobilità pubblica leggera e un sistema di parcheggi più funzionale.

Vogliamo anche tutelare le vie a vocazione commerciale agevolando il recupero del patrimonio esistente ad oggi abbandonato e chiuso, valorizzare i siti culturali, architettonici e religiosi, salvaguardare e valorizzare il verde pubblico e privato del centro storico.

In merito alla città consolidata vogliamo portare a termine un processo di rigenerazione con primaria attenzione al recupero delle aree degradate, al ripristino del suolo naturale con attenzione alla pericolosità idraulica.

Vogliamo migliorare la qualità edilizia, ricostruire i servizi primari mancanti, dare priorità ad una mobilità green sia pubblica che privata, recuperare gli ambiti naturalistici con riordino della rete commerciale valorizzando il negozio di vicinato nei quartieri. Nuovi strumenti di attuazione che permettano tempi di risposta in linea con la domanda di mercato ricorso al credito edilizio al fine di recuperare consumo di suolo.

Non può mancare, naturalmente, il disegno delle infrastrutture con il completamento della tangenziale che liberi le nostre strade dai mezzi pesanti con il completamento dell’anello su cui Anas sta già lavorando a livello progettuale, e poi tutte le altre varie scelte infrastrutturali tra cui la realizzazione dei ponti di Debba.

Infine, è nostra volontà promuovere la rinascita della zona industriale attraverso strumenti urbanistici elastici e pronti a recepire i cambi di destinazioni che il mondo dell’industria richiede, riducendo la necessità di ricollocare le nuove funzioni in altre aree verdi della città.

Questo dinamismo economico, se ben assecondato, permetterà di incrementare i servizi e le funzioni a favore dei lavoratori, recuperare aree di sosta, marciapiedi, piste ciclabili e aree verdi, riqualificando anche in un’ottica ecologico/ambientale, una zona ad oggi in forte crisi e deficit.

Ringraziando quanti hanno lavorato per la stesura del documento, ricordo che questo percorso verrà concretizzato attraverso successive varianti al piano generale degli interventi e ai piani specifici, prima di approdare in consiglio comunale per l’approvazione definitiva”.

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