11 Dicembre 2019 - 10.02

Un’impresa sociale vicentina a capo di un progetto di mobilità internazionale

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La mobilità internazionale come opportunità per tutti, anche per gli studenti con qualche forma di disabilità. Su questo tema, FORTES Impresa Sociale coordina un partenariato strategico che è stato appena approvato dall’Unione Europea, con durata di due anni, che vede partecipare in qualità di partner altri 7 enti di formazione transnazionali provenienti da altrettanti Paesi europei: oltre all’Italia, Bulgaria, Francia, Irlanda, Polonia, Repubblica Ceca e Spagna.

«L’obiettivo – spiega Andrea Cecchin, co-fondatore di FORTES Impresa Sociale – è sviluppare nuove metodologie e scambiare le best practices dei vari partner su un tema di grande rilevanza in termini di etica e inclusione sociale».

Più concretamente, il progetto KA2 – questa la sua denominazione ufficiale – prevede l’organizzazione nell’arco dei prossimi 48 mesi di diversi incontri tra i partner, accanto all’organizzazione di alcune mobilità di staff con l’obiettivo di studiare e comprendere meglio le esperienze e le metodologie sviluppate dai singoli membri.

Il risultato atteso è la produzione di una serie di materiali a supporto delle scuole di tutta Europa, ma anche dei partner stessi, sui modelli organizzativi più efficaci per offrire agli studenti che presentano bisogni speciali un’esperienza di mobilità internazionale in grado di valorizzare al massimo l’autonomia e le potenzialità di ognuno.

A livello locale, inoltre, il progetto prevede un’attività di sensibilizzazione e coinvolgimento delle imprese e degli enti attivi nei diversi territori di riferimento dei partner di progetto, con l’obiettivo di individuare una serie di realtà disponibili e preparate ad accogliere studenti disabili. Il tutto con il coinvolgimento, sempre a livello locale, anche delle realtà pubbliche e private chiamate se necessario a garantire un adeguato supporto sanitario, psicologico e di integrazione.

«Ogni anno mandiamo all’estero e accogliamo diversi studenti portatori di bisogni speciali o svantaggiati – racconta Andrea Cecchin, co-fondatore di FORTES -. Proprio la nostra esperienza dimostra che la diversità non è necessariamente un impedimento, anzi può essere vista come una ragione in più per vivere un’esperienza di questo tipo».

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