18 Gennaio 2017 - 11.02

ULTIM’ORA – VICENZA – Sequestro di Samsung in tutta la provincia per utilizzo di brevetto italiano tutelato

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(notizia in aggiornamento) – Il Comando della Guardia di Finanza della provincia di Vicenza ha comunicato che sta eseguendo il sequestro di telefoni e tablet Samsung in tutta la Provincia di Vicenza. L’operazione è conseguenza di una violazione dei diritti di proprietà intellettuale. “Multinazionale coreana della telefonia -recita una nota delle Fiamme Gialle- impiega software tutelato da brevetto europeo registrato e di proprietà di un’azienda italiana del valore di 60 milioni di euro”.

AGGIORNAMENTO ORE 10.00-
L’operazione riguarda 26 punti vendita della grande distribuzione di telefonia della provincia di Vicenza. Le Fiamme Gialle stanno impiegando 80 militari a Vicenza, Bassano del Grappa, Torri di Quartesolo, Thiene, Altavilla ed in altri centri della provincia in cui sono presenti grandi negozi di telefonia (Mediaworld, Expert, Interspar, Auchan, Comet, etc…). In corso di sequestro tablet, smartphone e dispositivi di telefonia Samsung. La multinazionale coreana avrebbe utilizzato un’applicazione (Patent App, relativa al controllo del volume) il cui brevetto è di proprietà di un’azienda italiana.
L’azienda ha sede legale a Roma ma la causa relativa alla proprietà intellettuale fa capo al Tribunale di Vicenza. Non è escluso che il sequestro venga esteso anche ad altre province. Nel corso della giornata verranno diffusi altri dettagli sull’operazione del Comando della Guardia di Finanza di Vicenza. Un’operazione che riguarda esclusivamente dispositivi in vendita e non già venduti.

AGGIORNAMENTO ORE 11.35 – COMUNICATO DELLA GUARDIA DI FINANZA

Nel corso della mattina odierna, finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vicenza hanno eseguito 26 perquisizioni nei confronti di altrettanti punti vendita, dislocati in tutto il territorio della Provincia di Vicenza, facenti parte di note catene della Grande Distribuzione Organizzata, nel corso delle quali sono stati sequestrati telefoni e tablet prodotti da una società multinazionale coreana.
L’indagine, coordinata dal dott. Hans Roderich Blattner, Sostituto Procuratore della Repubblica di Vicenza, ha infatti accertato che sono stati prodotti e commercializzati in Italia apparati di telefonia (in genere) dotati di un’applicazione del tutto omologa a quella, tutelata da un brevetto Europeo registrato e valido sin dal 2002, di proprietà industriale di un’azienda italiana.
Il brevetto, un prodotto dell’ingegno, caratterizzato da innovatività, originalità e sicura applicazione al livello industriale (e come tale tutelato), nel caso specifico è costituito da un dispositivo software che consente all’utente di poter visualizzare sul proprio dispositivo, una volta collegati cuffie o auricolari, una barra del volume che cambia colore in ragione della potenziale pericolosità per l’udito del volume raggiunto.
L’utilizzo da parte della multinazionale sud coreana, nel solo ultimo triennio, dell’applicativo in questione è stato valorizzato dalla parte offesa in almeno 60 milioni di euro a livello europeo e in almeno 10 milioni di euro per il mercato italiano.
Le Fiamme Gialle beriche hanno provveduto a sequestrare i telefonini cellulari così contraffatti ed illecitamente immessi sul mercato, al fine di procedere ad una perizia che consenta di definire con maggiore compiutezza di elementi le diverse varianti di contraffazione a seconda del modello e del tipo di sistema operativo utilizzato. Infatti, sono ben 21 i modelli, tra cellulari e tablet, tutti di ultimissima generazione, che sarebbero dotati di questa soluzione tecnica tutelata da un brevetto europeo poi convalidato anche in Italia.
Inoltre, presso i punti vendita perquisiti, è stata sequestrata altresì un’ingente mole di documentazione contabile (Documenti di trasporto, fatture di acquisto, contratti estimatori e/o di fornitura) attestante la provenienza, le modalità di immissione in commercio in territorio italiano e l’effettiva titolarità dei prodotti di telefonia mobile sequestrati.
Le perquisizioni del Nucleo di Polizia Tributaria di Vicenza, con cui hanno collaborato i Reparti sul territorio, coordinati dal Comando Provinciale, sono state eseguite a Vicenza, Torri di Quartesolo, Bassano del Grappa, Schio, Thiene, Arzignano, Montecchio Maggiore, Lonigo, Trissino, Cassola, San Giuseppe di Cassola, Ponte di Barbarano, Camisano, Malo e Piovene Rocchette.
L’indagine in parola si inquadra a pieno titolo nella missione istituzionale di polizia economico-finanziaria affidata al Corpo, diretta – tra l’altro – a far rispettare le regole in materia di proprietà industriale, condizione fondamentale per garantire, come in questo caso, il riconoscimento del lavoro svolto con apprezzato ingegno dalle aziende del Paese e, conseguentemente, per consentire loro, da un lato, un adeguato sviluppo produttivo e tecnologico nonché, dall’altro, un legittimo ritorno degli onerosi investimenti fatti per trovare spazio in modo lealmente competitivo nel mercato internazionale e globalizzato.

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