27 Giugno 2018 - 17.27

THIENE – Il Premio Nicolussi taglia il traguardo della quinta edizione

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Istituito nel 2014 con cadenza annuale nell’arco di cinque anni, il Premio Antonio Nicolussi taglia quest’anno il traguardo del primo lustro con un bilancio estremamente positivo.

Queste le scuole premiate nell’edizione 2018: le scuole medie “Laverda” di Breganze,  “Ferrarin” di Thiene, “Vecellio” di Sarcedo, “Nodari” di Lugo di Vicenza, Patronato San Gaetano e i CFP Engim San Gaetano e Saugo.

L’obiettivo del Premio era quello di far conoscere agli studenti la storia del Novecento con unità didattiche che comprendono sussidi multimediali, testimonianze dei protagonisti di allora, lettura delle loro memorie e visite sui luoghi della Memoria.

E in cinque anni davvero numerose e significative sono state le iniziative promosse dall’Associazione Amici della resistenza (AVL ed ANPI) con il prezioso sostegno di privati, istituti scolastici ed il contributo della Banca di San Giorgio Quinto, Valle Agno, nonché del Comune di Thiene.

Il Premio ha sostenuto, infatti, ben ventotto visite d’istruzione di otto scuole medie statali, di due scuole medie paritarie e di due CFP, con una somma complessiva di oltre 10mila euro. Tra i luoghi visitati dai ragazzi ci sono stati Trieste, Marzabotto, il campo di concentramento di Fossoli, il museo della deportazione di Carpi a Nonantola, dove si svolse l’incredibile salvataggio dei Ragazzi di Villa Emma, il Ghetto di Venezia e Mauthausen.

Malga Zonta, con la vicina Base Tuono a Folgaria, Tonezza del Cimone, il Grappa e Granezza sono state mete che, invece, hanno avvicinato i giovani studenti alle nostre montagne, luoghi dove le due Guerre Mondiali hanno lasciato tracce ancora molto profonde.

Di recente, poi, l’attenzione degli insegnanti si è rivolta anche a mete più vicine, si potrebbe dire “fuori porta”, come la località delle Lore di Lugo di Vicenza, legata alla tragica uccisione di ben sei giovani, i fratelli e cugini Carollo e a quella del comandante partigiano Silva, Francesco Zaltron di Marano Vicentino. Questa riscoperta di luoghi a noi vicini si è sviluppata in contemporanea con la valorizzazione di percorsi segnalati e guidati da parte di gruppi di appassionati come il Gruppo Silva di Mortisa e altri gruppi che operano in Val Leogra e a Recoaro.

Torna a fine estate anche l’atteso pellegrinaggio a Mauthausen. Si tratta del 16° viaggio: finora i partecipanti sono stati oltre novecento e di questi circa trecento erano giovani studenti segnalati dalle scuole superiori e dai CFP. La formula di organizzare comitive composte da studenti e da gruppi familiari o di amici si è rivelata molto positiva perchè ha permesso uno scambio di esperienze e di emozioni fra generazioni diverse, che spesso oggi non hanno opportunità di incontro e dialogo. Mauthausen è conosciuto come il “lager degli Italiani” e molti sono stati anche i Vicentini lì deportati.

E’ giusto ricordare che per cinque di questi viaggi, dal 2006 al 2011, una presenza fissa e oltremodo apprezzata è stata quella dell’on. Franco Busetto, padovano, ma residente nel vicentino, che ha vissuto, dal dicembre 1944 alla Liberazione avvenuta il 5 maggio1945, la deportazione nel campo di Mauthausen. A novant’anni compiuti ha partecipato anche al viaggio del 2011, suscitando nei giovani presenti, attenzione, emozioni e grande partecipazione. La partecipazione gratuita dei giovani ai pellegrinaggi è stata resa possibile grazie all’auto economico dei Comuni di Thiene, Breganze e Zanè e delle signore Francesca Cadore e Lorena Berton, che hanno inteso in tal modo ricordare i genitori partigiani: un sostegno importante, che ha dato la possibilità, in questi anni, a molti giovani di partecipare a quello che si può a ragione definire un “Pellegrinaggio Civile”.

Per il Pellegrinaggio edizione 2018, che si svolgerà nei giorni 24, 25 e 26 agosto prossimi, ci sono ancora alcuni posti disponibili.

“L’Amministrazione Comunale – dichiara il Sindaco, Giovanni Casarotto – è ben lieta di sostenere queste iniziative, perché solo la memoria storica ci permette di non commettere gli errori del passato. Ringrazio gli organizzatori e i sostenitori del Premio e mi auguro che possa continuare con nuove edizioni. Oggi, più che in passato, è necessario investire nell’educazione civica dei nostri giovani, offrendo loro occasioni ed opportunità di confronto per far maturare pensiero critico e senso di responsabilità”.

Il Premio ricorda la figura del dottor Antonio Nicolussi, classe 1930, stimato medico pediatra, primario delle Pediatrie, prima di Malo e dopo del Boldrini, che concepiva la sua come una vera e propria missione sociale. Sempre disponibile ad aiutare chi si trovava in difficoltà, a qualunque ora del giorno, riservava un’attenzione particolare al mondo dei giovani e alla loro crescita e formazione anche civile. Per più di dieci anni e fino alla sua scomparsa, avvenuta il 25 luglio 2010, era stato presidente dell’ANPI di Thiene, ricoprendo incarichi anche a livello provinciale e nazionale.

Antonio Nicolussi era un amico dei giovani, la cui memoria e la cui fede nei valori costituzionali di democrazia, pace e libertà ora il Premio vuole consegnare alle nuove generazioni, conservandone con gratitudine il ricordo.

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