22 Maggio 2018 - 17.18

THIENE – 73 anni di Calcio Robur tutti in un libro

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Settantatrè anni di Calcio Robur rivivono nelle pagine dell’ultima ricerca di Gianni De Franceschi, thienese ed appassionato cultore della storia della “Conca”, il suo quartiere. Dopo i precedenti volumi “La Conca di Thiene, una storia da conservare” del 2011 e “La Conca racconta” del 2014, esce ora alle stampe, infatti, la pubblicazione intitolata “La storia della gloriosa Robur” che raccoglie con certosina cura foto, ritagli di giornali, racconti, storie e aneddoti su persone e personaggi del Calcio Robur e che sarà presentata ufficialmente alla Cittadinanza domenica 27 maggio alle 11.00 al Patronato “S. Maria Ausiliatrice” con ingresso libero. Ricchissimo di dati, il volume raccoglie ben 276 foto e 90 articoli di giornale, cita 1700 persone e ne cataloga 5100, riporta 42 profili biografici, ripercorrendo con dovizia di particolari e curiosità la storia della società giallorossa thienese, dagli esordi avvenuti nel 1945, ad oggi, e riportando i dati delle circa 250 squadre che si sono avvicendate durante le stagioni agonistiche e che l’hanno vista protagonista a livello provinciale, regionale ed interregionale. E’ una storia di sport, certamente, ma ancor più di persone (dirigenti, allenatori, volontari e sponsor) che con grande disponibilità ed entusiasmo hanno dedicato energie per realizzare obiettivi comuni, che hanno permesso a tantissimi ragazzi di giocare e divertirsi in un ambente sano e tranquillo. “Per me che sono nato e che ho vissuto la prima parte della mia vita in Conca, – dichiara il Sindaco, Giovanni Casarotto – la “Robur”, accanto al Patronato Maria Ausiliatrice, è stata, soprattutto fino all’età dell’adolescenza, la mia seconda casa. Allora “Robur” era soprattutto sinonimo di calcio, ma non solo. Fin dall’inizio e soprattutto dopo la realizzazione nel 1968 del “palazzetto Robur”, voluto con caparbietà e grandi sacrifici dal compianto don Luigi Rossato, altro educatore al quale deve riconoscenza un’intera generazione di ragazzi, la “Robur”, come società polisportiva, ha visto e ospitato anche varie altre discipline. La “Robur” è una presenza importante non solo sul piano sportivo ma anche su quello educativo. Ringrazio quindi Gianni De Franceschi per l’attenzione e l’impegno divulgativo che ha voluto riservare a questa realtà”. “E’ una storia che racconta lo sport visto e vissuto nel suo significato più profondo – spiega l’Assessore allo Sport, Giampi Michelusi – senza violenze e opportunismi, senza ansie agonistiche, solamente con il desiderio di educare e divertire secondo i principi di lealtà, impegno, caparbietà e rispetto. Valori considerati oggi volte superati o che sono stati snaturati dallo shock culturale introdotto dal mondo virtuale in cui viviamo oggi”. “E’ stata un’esperienza affascinante – racconta l’autore, Gianni De Franceschi – perché la ricerca ha fatto emergere emozioni e ricordi, affioranti da una storia agonistica e ancor più umana che andava doverosamente salvata dall’oblio e trasmessa alle nuove generazioni. Un lavoro non facile, che ha richiesto la ricostruzione di dati e nomi raccolti attraverso una ricerca minuziosa”. “La Robur Calcio – precisa don Antonio Guarise – dall’immediato dopo guerra ha permesso di aggregare generazioni di ragazzi, giovani e adulti in un’intensa e vivace passione calcistica nonché in una generosa collaborazione nello spirito di Volontariato. Il volume è anche un tributo di riconoscenza a quanti hanno contribuito a consolidare lo “spirito concato” che ancor oggi genera orgoglioso senso di appartenenza e produce diffusa e larga partecipazione ai vissuti concati nella logica del servizio al bene comune”. “Essere Presidente da un decennio del Calcio Robur è un grande onore – dichiara il Presidente della società sportiva, Armando Brazzale – perché so che i suoi trascorsi sono di alto livello. Oggi i ragazzi che praticano il calcio sono generalmente diminuiti rispetto al passato. Insieme ai dirigenti attuali il nostro impegno è a portare avanti quest’importante storia iniziata oltre settant’anni fa”.

Sorta nel 1945 all’interno dell’oratorio S. Antonio nel quartiere popolare della Conca a sud di Thiene da un’idea di un gruppo di giovani appassionati coadiuvati dall’allora parroco, don Pietro Bonato, l’obiettivo era dare attraverso il calcio una formazione sana e tranquilla ai ragazzi che uscivano dalla sciagura della tragedia della seconda guerra mondiale. Priva di concreti aiuti finanziari, fin da subito la Robur si è retta sul volontariato. Sorretta da coraggio e entusiasmo, negli anni la Polisportiva Robur si è ampliata, inserendo al suo interno varie discipline e ottenendo grandi successi. Nel 1968 un evento fondamentale per la società è stata la costruzione del Palazzetto dello Sport Robur. Considerevole sviluppo ha avuto l’Hockey a rotelle, sorto nel 1968, che ha saputo imporsi a livello nazionale vincendo la Coppa Italia. Sempre nel 1968 nasce anche la disciplina del Pattinaggio Artistico a rotelle, affiancata poi dalla Pallacanestro femminile, dal Judo, dall’Atletica Leggera, dal Calcio Femminile e dalla Pallavolo. La pubblicazione, che gode del patrocinio del Comune, è disponibile nelle librerie ed edicole della città.

 

 

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