12 Marzo 2020 - 14.19

Tcvi, un primo bilancio della chiusura forzata: è allarme rosso

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Con la sospensione di tutte le manifestazioni – eventi, spettacoli, compresi quelli cinematografici e teatrali – fino al 3 aprile prossimo, disposta dai recenti Decreti della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che forzatamente annulla, oltre agli spettacoli, le attività collegate alla vita del Teatro, come allestimenti, smontaggio, trasporto delle attrezzature, operazioni tecniche di palco e backstage, biglietteria, segreteria, comunicazione e marketing, il Teatro Comunale di Vicenza inizia a fare la conta dei danni. E questo vale per gli spettacoli della stagione artistica del Tcvi, per gli spettacoli ospitati, per gli eventi esterni, per tutte le attività organizzative legate agli eventi culturali della Città, come ad esempio la Mostra in Basilica Palladiana.

“Siamo preoccupatissimi, teniamo duro e contiamo sul senso di responsabilità di tutti i cittadini, i nostri spettatori, perché l’emergenza si sblocchi e possiamo riprenderci la nostra normalità, e quindi riaprire, ma al momento la situazione è ancora molto critica. Gli appelli sono per restare tutti a casa – ci fa sapere il Segretario Generale della Fondazione Teatro Comunale di Vicenza, Pier Giacomo Cirella – e anche noi ci siamo organizzati con lo smart working, non ci fermiamo. Ma dal punto di vista economico-finanziario è un disastro, senza mezzi termini e i dati parlano chiaro”.

A partire dal 24 febbraio, primo giorno di chiusura forzata del Teatro Comunale di Vicenza, fino ad inizio aprile, gli spettacoli e gli eventi saltati sono una cinquantina (49); sono 579 le giornate lavorative perse del personale del teatro, con gli addetti di biglietteria, maschere, sicurezza e i lavoratori dell’indotto (tecnici, facchini, trasportatori, vigili del fuoco); sono oltre 250 gli artisti che hanno dovuto rinunciare ad esibirsi, 18.824 gli spettatori che non sono venuti a teatro a causa dell’emergenza, per un totale di mancati incassi pari a 334.414 e per un danno economico che supera i 500.000 euro.

Il periodo di chiusura forzata del Teatro corrisponde infatti al clou della stagione artistica del Comunale, con numerose date di tutto esaurito in Sala Maggiore e al Ridotto e coincide anche con buona parte della programmazione di Danza in Rete Festival Vicenza-Schio, oltre che con la programmazione mattutina e pomeridiana degli spettacoli della sezione #TCVI Educational (Danzare per Educare, Opera Domani, Opera Baby, Opera Meno Nove).

E oltre al danno dei mancati incassi è anche una ripresa senza certezze quella che preoccupa gli organizzatori, vista la precarietà della situazione.

“Il Teatro Comunale non è solo spazio culturale dove si fa spettacolo dal vivo, di tutti i tipi. È prima di tutto un polo importante di riferimento per la Comunità e un aggregatore a livello sociale. È questo l’aspetto che ci preoccupa moltissimo, insieme ai conti in profondo rosso. – afferma il Presidente Roberto Ditri – Siamo sicuri che tutti insieme ce la possiamo fare, ma per riprendere abbiamo bisogno di sostegno. Siamo particolarmente e profondamente grati ai moltissimi spettatori che ci hanno già scritto per rinunciare ai loro rimborsi, segno che la solidarietà fa parte del dna della nostra Comunità, ma ci aspettiamo anche un sostegno istituzionale forte, pubblico e privato, che ci permetta di ripartire”.

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