3 Maggio 2017 - 14.39

SPETTACOLO – Gran finale per “Di padre in figlia”, e già si pensa alla seconda stagione

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BASSANO DEL GRAPPA – Chiusura tra lacrime e applausi per la fiction “Di padre in figlia”. E ad averla vinta, tirando le somme, sono i valori della famiglia, del lavoro e del forte legame alla terra. Senza dimenticare, ovviamente, la forza delle donne. Franza rosso, questo il nome del nuovo prodotto presentato dalle sorelle Franza – Maria Teresa, Elena e Sofia – finalmente alla guida della distilleria, alla fine si può dire, di famiglia.

“Un retrogusto amaro – spiega la primogenita, interpretata da una magistrale Cristiana Capotondi – che rappresenta la fatica di nostro padre Giovanni, il quale ci ha trasmesso l’amore per questa nostra terra. La nota più intensa e calda son le terre del Brasile, da dove proviene la nostra famiglia. Infine – conclude – la nota dolce e carezzevole rappresenta nostro fratello Antonio”. Un figlio maschio che non aveva retto alle aspettative del padre Giovanni (Alessio Boni) suicidandosi al termine della terza puntata. Da qui un crescendo per le donne di casa Franza, ciascuna impegnata a difendere con le unghie e con i denti un ruolo che vada oltre a quello convenzionale e sia, prima di tutto, un inno a se stesse. Da Franca (Stefania Rocca), la moglie, madre e amante che decide finalmente di essere donna, a Elena (Matilde Gioli), che ritorna a casa dopo la fuga e umilmente ma comunque a testa alta cerca di riguadagnare un posto nel cuore del marito Filippo e delle due figliolette, a Sofia (Demetra Bellina), l’adolescente ribelle che dopo tanto peregrinare approda infine – e forse per la prima volta – davvero a casa.

Una fiction – quella diretta da Riccardo Milani e che ha visto tra i protagonisti anche un’intensa Francesca Cavallin nel ruolo di Pina – che, al di là delle varie polemiche, ha nel complesso appassionato i bassanesi ma non solo, raggiungendo indici di ascolti elevatissimi in ciascuna delle quattro serate di trasmissione (6 milioni e 882.000 spettatori, pari al 28.1% di share, solo per l’ultima puntata) tanto che qualcuno già ventila l’idea di una seconda serie. E la cosa, per Bassano, sarebbe alquanto allettante: se la prima stagione è servita per far conoscere ed apprezzare le bellezze del territorio, un eventuale seguito non potrebbe che rappresentare una conferma. Nel frattempo, un progetto di cineturismo realizzato da Vicenza Film Commission renderà a giorni disponibile la mappa definitiva per le visite nei luoghi delle riprese a Bassano e nelle altre località del vicentino dove si trovano le distillerie.

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