25 Gennaio 2018 - 9.50

SOVIZZO – Il torrente Onte messo in sicurezza

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Intervento di ripresa frane con 882 tonnellate di pietrame al torrente Onte a Sovizzo
Il presidente Silvio Parise: “un’attività importante per garantire la sicurezza idraulica ed il decoro”

San Bonifacio, 25 gennaio 2018. Sono stati conclusi recentemente i lavori di manutenzione al torrente Onte in territorio comunale di Sovizzo, nel Vicentino. Un lavoro importante, in quanto un tratto di sponda del corso d’acqua era stata oggetto di frane a seguito del deflusso delle acque in occasione delle varie precipitazioni. L’intervento ha previsto l’impiego di ben 882 tonnellate di pietrame. “Le attività di manutenzione sono spesso sottovalutate e non se ne considera la portata e l’importanza prima che avvengano delle sciagure – spiega il presidente del Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta, Silvio Parise – pertanto programmare questi lavori nel territorio è strategico. Monitorare costantemente i corsi d’acqua e lo stato di manutenzione delle sponde e dei fondi appare fondamentale per garantire la sicurezza ai territori”. Ed il Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta, in un territorio che si estende per ben 98 comuni, tra Padova, Verona e Vicenza, svolge in modo assolutamente efficiente e costante questo compito. “Nel caso specifico abbiamo eseguito un lavoro particolarmente importante, in quanto – sottolinea il presidente Parise – è stata ripresa una frana con l’utilizzo del pietrame per 270 metri di estensione, nella sinistra idraulica del corso d’acqua, nel tratto a valle del ponte in località Valdimolino, così da fortificare le sponde per i successivi attacchi dell’acqua corrente, nonché da parte delle nutrie, divenute negli ultimi anni una vera e propria insidia per la sicurezza idraulica”. Recentemente il Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta ha eseguito numerosi analoghi interventi, in diverse aree del territorio di competenza. “L’impiego di pietrame è considerevole, se si pensa che mediamente vengono utilizzati non meno di 1,5 metri cubi di pietrame per ogni metro lineare di sponda – conclude il presidente Parise – per rendere l’idea della portata dei lavori che vengono eseguiti. Tutto ciò, naturalmente, per incrementare la sicurezza idraulica dei territori, a tutto vantaggio della collettività e delle imprese”.

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