13 Luglio 2020 - 9.36

SogniAmo Crespadoro,un nuovo modo “glocal” di raccontare l’Alta Valle

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Uno spazio digitale di condivisione comune, una community social nata e cresciuta su Facebook e Instagram durante il periodo di lockdown che racconta il territorio attraverso le sue storie, tradizioni, leggende ma anche prodotti, escursioni e panorami mozzafiato: ecco l’originale storia di SogniAmo Crespadoro, un gruppo social che in Alta Valle del Chiampo sta prendendo piede da qualche mese. Il tutto è nato proprio quando, all’apice dell’epidemia, l’unico modo per vivere il territorio era condividerlo virtualmente. L’intuizione della fondatrice della pagina, Elisa Maria Ferrari, è stata proprio quella di creare uno spazio virtuale locale che ha iniziato a far compagnia ai molti cittadini e appassionati chiusi nelle proprie case. Poi, a lei si è aggiunto un ristretto gruppo di cittadini che hanno apprezzato e aiutato a promuovere il gruppo sui social. “Durante i mesi di reclusione e avendo per forza di cose un po’ di tempo libero a disposizione, ho avuto l’idea di coniugare esperienza professionale e amore per il Comune nel quale sono nata e per il quale ho una passione quasi viscerale – racconta Elisa Maria Ferrari – di qui la voglia di scoprirlo giorno per giorno attraverso le persone che questo territorio lo vivono attivamente”. Lo scopo quindi è chiaro fin da subito: far conoscere la bellezza del territorio di Crespadoro, dalle piazze alle contrade, dalle montagne fino al più nascosto fra i sentieri, attraverso un filo conduttore comune: la condivisione: “Non volevo rimanere spettatrice passiva in questo periodo di quarantena – continua Ferrari – bensì fare qualcosa che potesse intrattenere le persone e allo stesso tempo essere utile per qualcuno. La risposta è stata esplosiva e fin da subito è stato necessario chiedere aiuto a più persone per poter gestire il tutto! Lo dimostra l’immediato interesse nei nostri confronti di varie realtà come quella dell’applicazione SharryLand e della Durona Trail, che hanno voluto coinvolgerci nella promozione delle loro attività”.
Lo stesso logo della pagina richiama chiaro il messaggio: “Quattro colori per quattro centri, quattro centri per un unico territorio”. Crespadoro, infatti, è formato da un centro ricco di sentieri, contrade e tradizioni importanti, e da ben tre frazioni altrettanto suggestive, come illustra Ferrari: “Abbiamo Marana, famosa per il Monte che porta il suo nome, il tartufo con l’Associazione per Marana e tartufai,  lo splendido e recentemente ampliato osservatorio astronomico con planetario. Campodalbero con le sue profonde foreste, splendidi sentieri che portano fino ad alta quota e un’associazione, Campodalbero Guarda al Futuro, sempre in prima linea nella promozione di percorsi suggestivi e nell’organizzazione di giornate sempre affascinanti. Durlo infine, dove anche qui un gruppo di persone, l’Associazione Durlo ’86, è sempre attiva nell’organizzazione di eventi sia culturali che escursionistici. Questo è solo un piccolo riassunto di quello che Crespadoro e le sue frazioni hanno da offrire. Il nostro intento infatti è creare coesione fra tutte le persone che vogliono promuovere tutte le meraviglie paesaggistiche, storiche e culturali di ogni singola realtà”.
Ma quale sarà il futuro del gruppo? “Visto il successo, l’adesione e la partecipazione quotidiana, per il momento abbiamo deciso di proseguire su questa strada – dice la fondatrice – cercando di favorire, nei limiti di tempo e delle possibilità di noi volontari, quel senso di comunità che da sempre contraddistingue il nostro paese. Quindi finché ne avremo le forze andremo avanti a scoprire e far scoprire il nostro territorio”. Elisa Maria conclude con un invito aperto a tutti: “Chiunque voglia contribuire raccontando la propria esperienza può scriverci. Pubblicheremo ogni singolo segreto, storia, tradizione, paesaggio, aneddoto, sentiero nascosto del nostro bellissimo territorio”. Insomma, un gruppo locale e globale al contempo, che incarna il tanto attuale mood “glocal” dove la voglia di condividere e di saperne di più su un territorio ancora poco conosciuto, porta con sé enormi ricchezze.

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