31 Agosto 2020 - 9.12

Sesso post-Covid, un vademecum per farlo in sicurezza

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Vivere in modo sano e consapevole la propria sessualità in era post-Covid grazie ai 10 consigli redatti da un gruppo di esperti medico-scientifici guidato nei contenuti scientifici dal Professor Massimo Galli, direttore della terza divisione di Malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano, e composto da importanti medici italiani. Un’iniziativa sviluppata all’interno di “Safe is the new normal”, la campagna educational di Durex, realizzata in collaborazione con Anlaids, per non tornare alle cattive abitudini della normalità prima del Covid-19. Da una ricerca Durex è infatti emerso che prima della pandemia solo 1 italiano su 2 utilizzava il preservativo come contraccettivo.

Attraverso questi suggerimenti gli esperti vogliono trasmettere un messaggio di rottura rispetto alla normalità in fatto di abitudini sessuali sensibilizzando la popolazione sul ruolo cruciale che gioca la prevenzione anche in questa sfera.

‘Il lockdown non può non aver interferito con le abitudini sessuali e ha drasticamente ridotto le occasioni d’incontro – spiega il professor Galli – specie tra giovani, e più in generale i rapporti occasionali. Il coronavirus è un ‘nemico totale’ del sesso libero, che ha costretto molti a un lungo periodo di astinenza. La fine del lockdown, che coincide con i mesi estivi, fa facilmente prevedere una robusta ripresa dei contatti e dei rapporti. Una parte della ripresa, che merita le attenzioni dedicate a tutto il resto, ma con un’accortezza in più: essere ragionevolmente consapevoli sulle condizioni proprie e del proprio partner e ricordare che se il cento per cento della sicurezza per Covid-19 non lo si può avere, qualcosa di molto vicino al cento per cento della sicurezza contro le malattie sessualmente trasmissibili può essere raggiunto. Le infezioni sessualmente trasmesse sono un capitolo trascurato e da molti dimenticato, a partire dalla più temibile tra loro, l’infezione da HIV. Tentando di trasformare una crisi in un’opportunità, di tradurre un’attenzione destata da Covid per la propria salute in una maggior attenzione per la sicurezza propria e altrui, è questo il momento per tornare a parlare di prevenzione nell’attività sessuale e per dar spazio alla cultura della responsabilità”.

Dieci buone pratiche per guidare le persone verso una nuova normalità fatta di una maggiore consapevolezza e conoscenza su rischi e pericoli delle malattie sessualmente trasmissibili e su quali comportamenti adottare per la prevenzione. Dalla ricerca di Durex, condotta in Italia su 500 persone comprese tra i 16 e i 55 anni, più della metà degli intervistati ha dichiarato che prima del Covid-19 solo 1 italiano su 2 era solito utilizzare il preservativo come contraccettivo e che il lockdown non ha cambiato le abitudini e le attenzioni legate alla propria igiene sessuale.

‘Anlaids, Associazione Nazionale per la lotta contro l’Aids, è da 35 anni impegnata nella prevenzione dell’Hiv e delle malattie sessualmente trasmissibili. In un momento così critico come quello che stiamo vivendo, dove è necessario mettere in campo molte più attenzioni nella vita di tutti i giorni per difendersi da Sars-Cov-2 forse ricordare che è necessario proteggersi anche da HIV e dalle infezioni sessualmente trasmissibili può risultare un messaggio non gradito, in quanto aumenta la paura e l’insicurezza già dominanti – osserva Bruno Marchini, Presidente di Anlaids Onlus – Proviamo però a cogliere anche l’opportunità generale di Safe is the New Normal, ovvero il tanto auspicato ‘ritorno alla normalità’ diventa l’occasione per porre semplicemente una maggiore attenzione alla nostra ed all’altrui salute”.

Quanto emerso dalla ricerca conferma una scarsa informazione sui rischi per la salute in tema di malattie sessualmente trasmissibili e una noncuranza sul loro potente impatto nella vita di ognuno di noi. Da sempre Durex si fa promotore di progetti e campagne di sensibilizzazione per sostenere e contribuire a una maggiore consapevolezza nel vivere i rapporti sessuali. ‘Per Durex la priorità è sviluppare dei contenuti impeccabili dal punto di vista scientifico, che aiutino le persone, soprattutto le fasce d’età più giovani e quindi più fragili, a compiere scelte consapevoli e responsabili al fine di tutelare la propria salute e affrontare con serenità la propria vita affettiva. Durex è un brand iconico, di cui le persone si fidano e ha una potenza comunicativa di grandissimo rilievo. – sottolinea Laura Savarese, Regulatory Affairs Director Southern Europe di Reckitt Benckiser, RB – Siamo pronti a metterla a disposizione del ministero della Salute, del ministero dell’Istruzione, delle comunità cliniche, delle scuole, delle associazioni pazienti come veicolo per aumentare l’efficacia degli interventi di educazione affettiva e sessuale: non torniamo alla vecchia normalità in cui la burocrazia e gli ostacoli alla promozione dei preservativi, considerata pubblicità sanitaria e sottoposta a rigido iter autorizzativo da parte delle autorità, depotenziavano enormemente l’efficacia comunicativa di Durex sui temi di prevenzione. Facciamo insieme un passo avanti verso una ‘nuova normalità’, in cui i giovani possano sentirsi supportati, siano resi edotti dei rischi e delle responsabilità delle loro scelte e, di conseguenza, adeguatamente protetti”.

Il Gruppo medico scientifico che ha redatto i 10 consigli sulle buone pratiche sessuali è costituito dal Professore e infettivologo dell’Ospedale Sacco di Milano Massimo Galli, riconosciuto come uno dei principali punti di riferimento della comunità scientifica per il suo impegno nella ricerca sull’HIV e oggi anche sul Covid- 19, la dott.ssa Sonia De Balzo, sessuologa specialista in psicologia clinica e dello sviluppo dell’Ospedale D. Cotugno di Napoli, il dott. Alberto Venturini, psicologo psicoterapeuta cognitivo comportamentale presso la Struttura Complessa Malattie infettive Ospedale Galliera di Genova e la dott.ssa Alessandra Scarabello, dermatologa presso l’INMI L. Spallanzani di Roma.

Ecco quali sono le dieci buone pratiche per una sessualità sana, consapevole e felice:

1. La sicurezza non ha identità di genere, né orientamento sessuale: ogni anno in Italia ci sono circa 3000 nuove infezioni da Hiv e tra il 2004 e il 2017 è aumentato progressivamente di quasi due volte il numero di persone con un’infezione sessualmente trasmissibile (IST) confermata.

2. La sessualità è un bisogno fondamentale degli individui: salute sessuale non vuol dire solo evitare le infezioni sessualmente trasmissibili e le gravidanze indesiderate ma anche diritto di avere esperienze sicure e piacevoli, libere da pressioni e coercizioni. Focalizzare l’attenzione su aspetti legati al piacere di una sessualità consapevole può aumentare la probabilità di comportamenti di prevenzione.

3. Acquisiamo consapevolezza sulle pratiche sessuali che comportano un rischio di infezioni sessualmente trasmissibili: rapporti non protetti anali, vaginali e orali.

4. Proteggiamoci con il preservativo; questo dispositivo garantisce sicurezza e protezione verso tutte le infezioni sessualmente trasmissibili attraverso sesso vaginale: HIV, epatiti virali, sifilide, Gonorrea, Chlamydia, HPV, attraverso sesso anale: HIV, epatiti, condilomi, molluschi contagiosi, sifilide, gonorrea, linfogranuloma venereo (Chlamydia) e attraverso sesso orale: HIV, sifilide, epatite B, HPV, Gonorrea, Herpes genitale.

5. Utilizziamo il preservativo in modo corretto: il preservativo va indossato dall’inizio alla fine del rapporto, va maneggiato correttamente stando attenti a non danneggiarlo; va controllata la data di scadenza riportata su ogni singola confezione. Va conservato correttamente, tenendolo lontano da fonti di calore (es. cruscotto dell’auto in estate o tasca posteriore dei jeans); usiamo solo eventuali lubrificanti a base acquosa e siliconica.

6. Manteniamo un’accurata igiene intima e personale prima e dopo il rapporto: è consigliabile lavarsi le parti intime prima e dopo l’attività sessuale ed evitare di condividere i sex toys, che vanno lavati con acqua calda e sapone e disinfettati dopo l’uso.

7. Contrastiamo gli stereotipi negativi relativi all’uso del preservativo: “rovina il momento, il suo uso è competenza maschile, diminuisce il piacere”. Al fine di promuovere comportamenti mirati alla salute è necessario contrastare questi stereotipi negativi, focalizzando il ragionamento sui vantaggi dell’utilizzo del preservativo.

8. Sentiamoci protagonisti attivi della nostra sessualità e della prevenzione: l’autoefficacia corrisponde alla consapevolezza di riuscire a dominare specifiche attività, situazioni o aspetti del proprio funzionamento psicologico e sociale. Si può considerare come la percezione che abbiamo di noi stessi di essere in grado di fare qualcosa. Potenziare questa consapevolezza aumenta quindi la probabilità di adottare comportamenti corretti anche in termini di prevenzione delle IST.

9. Evitiamo la sovrainformazione e le fake news: confrontiamoci con persone di fiducia, come i genitori o gli insegnanti, e rivolgiamoci per pareri medici alle figure professionali preposte, informandoci in merito sui siti istituzionali (Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità), quelli da essi approvati, e sui siti delle Associazioni di volontariato accreditate.

10. La comunicazione è fondamentale: l’assertività è una caratteristica del comportamento umano, che consiste nella capacità di esprimere in modo chiaro ed efficace le proprie emozioni e opinioni. L’assertività sessuale è la capacità di far conoscere i propri bisogni, mettendo dei limiti se questi non sono rispettati. Un esempio di richiesta assertiva in ambito della sessualità si riferisce al richiedere l’utilizzo del preservativo come condizione necessaria al rapporto, mostrando così esplicitamente la propria volontà di protezione e prevenzione.

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