30 Gennaio 2019 - 14.04

Sciopero con sit-in al Gruppo Engineering

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Si è svolto ieri a Vicenza lo sciopero di ieri nella sede in zona Ponte Alto del Gruppo Engineering. Un’astensione dal lavoro di 2 ore (prime due del turno) con sit-in davanti ai cancelli per sostenere la riapertura delle trattative per il rinnovo del contratto integrativo.

Patrizia Carella della segreteria della FIOM Cgil di Vicenza spiega la situazione sottolineando come da parte sindacale il rinnovo dell’integrativo si possa benissimo raggiungere.

“Il premio di risultato (PDR) è fermo dal 2009, l’accordo è scaduto nel 2011. Il Gruppo è in continua crescita e il CCNL ha demandato alla contrattazione di secondo livello la redistribuzione della ricchezza prodotta. Risorse accumulate grazie anche al lavoro dei suoi 10mila dipendenti. “Noi chiediamo di aumentare il PDR di 600 euro in tre anni”, afferma Carella.

Altro capitolo riguarda il buono pasto: “L’attuale valore del buono pasto è di 5,16 lo stesso da 30 anni addirittura. Si tratta di una cifra assolutamente insufficiente per sostenere un pasto fuori casa, pertanto chiediamo l’adeguamento del valore del buono pasto portandolo a 7 euro”.

Sulla reperibilità del personale: “Chiediamo – afferma Carella – di uniformare i trattamenti di reperibilità, applicando per tutti indennità adeguate e pagamenti che non siano peggiorativi del CCNL, correggendo anche le evidenti storture in merito al pagamento dei lavoro effettivamente svolto”.

Sulle trasferte i lavoratori tramite i rappresentanti sindacali chiedono di migliorare i trattamenti in essere rendendoli più in linea con il costo della vita, ma soprattutto di normare le trasferte all’estero, attualmente disciplinate con normative scritte unilateralmente e le cui condizioni vengono modificate dall’azienda a convenienza.

Nel contratto integrativo, spiega la sindacalista, vi sono altre componenti altrettanto importanti: “Per esempio i permessi aggiuntivi (visite mediche, congedi parentali …), le assicurazioni, il capitolo pari opportunità, le prestazioni sociali (contribuito asili nido, libri scolastici …), il cosiddetto welfare aggiuntivo, le agibilità sindacali, e una serie di condizioni di miglior favore rispetto al CCNL o alle normative vigenti”.

Insomma tante piccole cose che per i lavoratori e le loro famiglie valgono molto, sostiene la FIOM, e che un grande gruppo che cresce può permettersi di applicare.

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