20 Febbraio 2018 - 14.06

SCHIO – Nasce Schio Antifascista

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Durante l’ultimo consiglio comunale di Schio è stata presentata una mozione, che, sulla scia di altre già approvate in vari comuni d’Italia, proponeva all’amministrazione scledense di impedire a gruppi neofascisti e razzisti di avere in concessione spazi pubblici nel territorio cittadino.
Tale mozione è stata proposta grazie all’iniziativa dell’ANPI che, ancora il 9 ottobre scorso, aveva inviato una lettera a tutti i sindaci e i gruppi consiliari della provincia. Nello specifico si sarebbe trattato di far sottoscrivere al richiedente di uno spazio pubblico, sia esso appartenente ad un gruppo politico piuttosto che ad un’associazione, una dichiarazione di riconoscimento dei valori antifascisti e antidiscriminatori contenuti nella nostra Costituzione: una dichiarazione cioè, di adesione ai valori fondanti della nostra cittadinanza. “Il sindaco e la maggioranza hanno però ritenuto doveroso bocciare tale mozione – esordisce nel comunicato stampa il neonato gruppo Schio Antifascista – bollandola come antidemocratica, nonostante la proposta avesse trovato il favore di molte e molti cittadini, accorsi in consiglio comunale per essere presenti alla votazione, mossi da una crescente preoccupazione per le segnalazioni di aggressioni verbali e fisiche perpetrate da gruppi dichiaratamente neofascisti, razzisti e xenofobi”. Continua così il comunicato: “Ciò che più colpisce del dibattito che si è tenuto e delle dichiarazioni immediatamente successive è il fermo rifiuto ad affrontare un problema politico concreto e percepito a livello nazionale: la diffusione sempre più preoccupante di gruppi e movimenti politici razzisti e fascisti e lo sdoganamento e la diffusione delle loro ideologie. A pochi giorni dall’attacco terroristico di matrice fascista di Macerata e da altri episodi di violenza commessi da esponenti dell’estrema destra nel territorio nazionale; dopo l’ultimo tentativo di CasaPound e PrimaNoi di comparire a Schio, fallito grazie ad una larga mobilitazione cittadina a favore dei diritti di tutti, l’amministrazione comunale non ha dato risposta concreta alle preoccupazioni e ai bisogni che molti cittadini hanno espresso nelle piazze. Il sindaco si è appellato alla libertà di opinione, e non contento ha giocato la vecchia carta degli opposti estremismi, accusando chi si è presentato in consiglio comunale (singoli, membri di associazioni, collettivi e altre realtà) di essere loro con i loro metodi i fascisti di turno. Come se assistere a un consiglio comunale, essere interessati della cosa pubblica e alle decisioni di un’amministrazione, essere cittadine e cittadini attivi fosse un atteggiamento squadrista. Dipingendo gli antifascisti come un’omogenea massa estremista e violenta che crea “eccessivo allarmismo” il sindaco non fa che alimentare la visione di una lotta tra bande, molto lontana dalla realtà dei fatti: l’antifascismo riguarda tutti quelli che si riconoscono nei valori di antirazzismo, antisessismo, e nella lotta per uguali diritti per tutti. Ciò però non ci sorprende, consapevoli che il sindaco non abbia mai nascosto la propria posizione politica sfilando in piazza proprio con quei gruppi che oggi si macchiano del sangue di chi viene considerato diverso: ha manifestato sui temi dell’immigrazione accanto ai neofascisti di CasaPound e con i razzisti di PrimaNoi e ha lasciato sfilare tranquillamente i neonazisti del Veneto Fronte Skinheads il 7 luglio scorso. È chiara la volontà di Orsi di mantenersi in buoni rapporti con gruppi di questo tipo. Preso atto della posizione dell’amministrazione, mai come in questo periodo diviene di vitale importanza ribadire che chi usa la prevaricazione della libertà come elemento fondante, la violenza, l’uso dell’odio, la radicalizzazione dell’identità, il disagio e il malessere sociale come spazio dove fare proseliti, non ha nessun diritto (e non lo avrà mai) di esprimere le proprie idee criminali o di reclamare spazi all’interno dei quali diffonderle nel nostro territorio”.

 

 

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