4 Giugno 2018 - 18.04

Rucco: “Scende in campo la Vicenza dell’intolleranza”

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“La chiamata alle armi giocata sulla retorica dell’antifascismo e dell’intolleranza arriva puntuale ogni volta che la sinistra sente arrivare la sconfitta, e allora via con gli appelli, i girotondi, le denunce di pericoli inesistenti e le accuse dei peggiori misfatti” – dichiara Francesco Rucco a margine dell’appello pubblicato a firma di sedicenti esponenti della società civile travestiti da attivisti del centrosinistra per andare in soccorso (rosso) di Dalla Rosa. “Agitare il pericolo nazifascista è un vecchio trucco di quella parte della sinistra, quella che ha una morale per sè ed una per gli altri, quella che rilegge la storia a proprio favore, quella che rispetta il responso delle urne solo quando vince. Poi quando perde o sente odore di sconfitta grida al populismo, alla demagogia, al fascismo e così via. Noi non dobbiamo dimostrare nulla a chi pensa di essere sempre dalla parte giusta, ma vogliamo rivolgerci alla città per smentire le bugie che continuano, dopo tanti anni, a raccontare.” “La TAV viene sbandierata dalla giunta uscente come un successo, ma si vuole dare la colpa al centrodestra, dimenticandosi che in questi dieci anni la città ha perso la banca e la fiera, sono falliti il fondo immobiliare e il Vicenza Calcio, il traffico è un labirinto impossibile, gli squatter dormono e urinano nella Basilica Palladiana restaurata dal centrodestra e in Campo Marzo proliferano spaccio, degrado e accoltellamenti.” “Questo è quello che lasciano le giunte di centrosinistra mentre ci fanno dare lezioni dalla società autoproclamatisi civile. E chi si dichiara civile rispetta l’avversario, non lo demonizza decidendo in modo arbitrario sulla decenza o presentabilità delle persone.” “Il vero fascismo è nell’intolleranza e nella violenza verbale che si nasconde tra le parole di chi scrive appelli come questi che hanno il retrogusto dei fantasmi sinistri della violenza, anche fisica, degli Anni di Piombo.”  – conclude Rucco – “A questi signori rispondo chiaro che noi non dobbiamo dimostrare nulla, la mia storia e quella delle centinaia di persone che hanno scelto di condividere un progetto per un futuro migliore di Vicenza non hanno nulla a che fare con chi agita simboli contro di noi. La nostra storia, il nostro lavoro parlano per noi. Sono stati zitti per dieci anni, hanno accettato ogni scelta delle loro giunte, non si sono accorti che la variante di Borgo Berga l’ha realizzata la maggioranza democratica e progressista in cui si riconoscono, ma oggi tornano a parlare del pericolo del ritorno agli anni del centrodestra. Lo stesso Centrodestra che ha lasciato alla città un teatro che si aspettava da cinquant’anni, un traffico fluido e scorrevole, e quasi tutte le scuole in sicurezza.
Noi invece dovremo ripartire dalle macerie che ci lasciano i loro compagni.”
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