3 Giugno 2020 - 17.45

Recovery fund, opportunità o rischio

Per essere aggiornato sulle notizie di cronaca di Vicenza e dintorni iscriviti al gruppo Facebook: SEI DI VICENZA SE... CRONACA E SICUREZZA

Un debito è un debito. Scordiamoci che un debito sia a fondo perduto, non esistono benefattori. Se un debito viene fatto con prospettive di sviluppo, di crescita o investimento è buona cosa. Se un debito viene fatto per chiudere un buco è cattiva cosa. Se qualcuno approfitta di “zone grigie” lasciando i propri debiti a carico di altri o della collettività è cosa grave. Se si fa un debito senza sapere cosa si sta facendo, è demenziale. Si potrebbe andare avanti all’infinito, ma ricordiamoci, alla fine di tutti i discorsi che un bene o una somma di denaro presa a prestito deve sempre essere restituita ad un creditore in un certo periodo di tempo e secondo determinate condizioni, l’alternativa, a volte usata da qualcuno in maniera furba è il fallimento, lasciando il pensiero finale del debito ad altri.

Partendo da questa breve premessa, proviamo a capire cosa sono i Recovery Fund, uno strumento a detta di molti necessario per mettere benzina al motore economico, ormai ingolfato, della macchina Italia.

I drammatici dati forniti da FMI e dalla BCE relativi alle conseguenze del lockdown sull’economia e sull’occupazione, e non poteva essere diversamente, forse hanno fatto capire ai ministri delle Finanze, nonostante l’ostruzionismo di Germania ed Olanda, che o s’interviene in maniera seria e metodica o sarà la fine dell’UE.

L’impatto del lockdown in termini di indebitamento su tutti i paesi membri sarà molto maggiore e pesante per quelli del Sud Europa.

Letteralmente Recovery Fund significa fondo di recupero. Di fatto sarà un fondo con compito ben preciso, ossia l’emissione di Recovery Bond garantiti ed inseriti nel bilancio UE. Non ci sarebbe ovviamente la mutualizzazione del debito passato, ma solo, essendo pur sempre titoli di debito, una condivisione del rischio futuro.

Ad oggi è impossibile capire il reale funzionamento, siamo all’inizio di un periodo di confronti che giocoforza caratterizzerà i prossimi mesi, considerando le distanze esistenti tra i Paesi del Nord e del Sud Europa.

Lo scopo è quello di gestire al meglio la crisi dovuta all’epidemia del CORONAVIRUS. Ci sarà un’invasione di titoli ( recovery bond ) sui mercati, i soldi raccolti poi saranno distribuiti agli Stati membri e teoricamente, furbetti permettendo, utilizzati per la ripresa.

In poche parole un fondo destinato a raccogliere soldi sul mercato per darli agli Stati maggiormente in difficoltà. Detto così sembrerebbe tutto bello e facile. Però è difficile pensare ad un mercato o a dei risparmiatori europei così benevoli da donare i propri averi senza pretendere un po’ d’interessi ed il capitale restituito.

Concludendo quindi si può tranquillamente pensare che siano un’opportunità per ripartire se mancano le risorse, al tempo stesso però potrebbero essere anche un grosso rischio per uno Stato come quello Italiano, già molto indebitato, se alla fine questi soldi venissero restituiti attraverso nuove tasse da far confluire nel bilancio europeo.

Per essere aggiornato sulle notizie di cronaca di Vicenza e dintorni iscriviti al gruppo Facebook: SEI DI VICENZA SE... CRONACA E SICUREZZA
VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
UNICHIMICA

Potrebbe interessarti anche:

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
CAPITALE CULTURA
UNICHIMICA