1 Luglio 2018 - 15.07

Pillole dal Mondiale (dove non c’è l’Italia)/4 – Fuori Messi e Ronaldo, irrompe Mbappé

Per essere aggiornato con Tviweb entra nel GRUPPO FA-CEBOOK TVIWEB - NOTIZIE VICENZA E PROVINCIA (Clicca qui)
La sfida ai quarti di finale del Mondiale tra Argentina e Portogallo non ci sarà.
Hanno entrambe perso, rispettivamente contro Francia e Uruguay, che si sono dimostrate squadre più compatte e solide e quindi più in grado di consentire al talento dei loro campioni di emergere in modo determinante.
È stata la giornata di due giocatori straordinari, come il matador Cavani e il giovane fenomeno francese Kylian Mbappè, le cui movenze ricordano il primo fenomeno della storia del calcio, il Ronaldo brasiliano.
Uno ha 31 e uno 19 anni. Forse non si troveranno ai quarti perché Cavani è uscito per infortunio, ma certo lo faranno nel loro club, il Paris Saint Germain, che ha per ora in rosa anche Neymar, sebbene molti oggi nemmeno lo ricordano, abbagliati dalle gesta di un uruguaiano e un francese che rappresentano il presente e il futuro delle loro nazionali e del club parigino, in una emblematica staffetta generazionale.
Il tempo che passa è infatti l’unico avversario che non si può battere e pretende sempre di incassare il suo trionfo.
Per questo Messi e Cristiano Ronaldo potrebbero avere perso la loro ultima occasione di vincere un Mondiale, cosa che probabilmente il portoghese ha sempre messo in conto, considerando che la sua nazionale non è al livello delle migliori.
Altro discorso vale per Messi che, nel caso, dovrà sempre sopportare il paragone con Maradona vincitore del campionato del mondo nel 1986 in Messico.
Un destino amaro quello di Leo, condizionato da finali perse e dal fatto di non aver mai giocato con un’Argentina davvero competitiva, come dimostrato da quella che ha perso con la Francia, dimostrando imbarazzanti limiti nella fase difensiva e nella riconquista del pallone, sempre affannosa e lontano dall’area  avversaria.
Maradona giocò con squadre che subivano pochi gol e batterle era davvero complicato.
Allora un colpo di genio del Pibe de Oro poteva bastare.
Questa Argentina no e lo dimostra la difficoltà con cui ha superato il primo turno e che ha caratterizzato la vittoria con la Nigeria, sbloccata proprio da una magia di Leo.
Una volta si chiamava “stop a seguire”, ora si dice “controllo di palla orientato”.
Comunque Messi contro la Nigeria ha dato in mondovisione una Lectio Magistralis di come si esegue e, per essere certo che il gesto tecnico fosse ben compreso, ne ha fatti due di seguito, al volo, in corsa, in pochi centimetri e decimi di secondo. Perfetti entrambi, tanto che la palla si è adagiata dove lui voleva per poterla tirare e fare il gol.
Una rete realizzata, peraltro, partendo da posizione di punta, anche leggermente spostata a sinistra, che ha consentito a Messi di uscire dalla morsa che lo ingabbia quando arretra e si accentra per fare gioco.
La necessità di un cambio di posizione era così evidente, che anche noi avevamo provato a ipotizzarlo un una delle nostre Pillole.
Il pareggio della squadra africana, l’incubo in cui sono precipitati i sudamericani e lo stato di crisi isterica collettiva che ha coinvolto la squadra, lo staff tecnico, la federazione e l’intero Paese, con reazioni scomposte e continui interventi difensivi al limite del regolamento, reazioni tarantolate del Commissario Tecnico Sampaolo a bordo campo e di Maradona sugli spalti, dove l’ex Pibe de Oro ha anche avuto un malore, erano i segnali di una situazione che sarebbe potuta precipitare di fronte alla Francia, come è avvenuto.
Solo la supponenza transalpina, con Deschamps che ha sostituito Griezmann e Mbappè come se la partita sul 4-2 fosse finita, ha quasi portato l’orgoglio argentino a pareggiare all’ultimo secondo.
Oggi Messi e Cristiano sono quindi accomunati in un destino che finora li ha visti alternarsi, come avvenuto anche in questo Mondiale, in cui Ronaldo pareva avere preso la scena e poi l’ha persa sbagliando il rigore con l’Iran.
Resta comunque  un Mondiale in cui le grandi squadre continuano a faticare, anche per la crescita complessiva in termini atletici e di capacità difensiva, individuale e a livello tattico, di tutte le nazionali, anche le minori, esclusa solo Panama.
Non può quindi stupire, se non per chi poco segue le partite, l’eliminazione della Germania, che, diversamente dal solito, ha giocato partite poco incisive a livello atletico e a una velocità insufficiente per impensierire difese disciplinate e ben schierate, come quella della Corea del Sud, che, in ogni caso, non ha mai rinunciato a provare a colpire e nel finale è riuscita anche a vincere.
Questa volta non c’è stato il colpo di un campione a salvare i tedeschi, che quindi lasciano il torneo, e non potranno mantenere il titolo vinto quattro anni fa in Brasile, tra gli sfottó di molti italiani, che certo non hanno dimenticato il sarcasmo con cui era stata commentata l’eliminazione dell’Italia dalla fase finale del Mondiale.
Il Mondiale è ormai nel vivo e non mancheranno le sorprese.
Per essere aggiornato con Tviweb entra nel GRUPPO FA-CEBOOK TVIWEB - NOTIZIE VICENZA E PROVINCIA (Clicca qui)
VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
UNICHIMICA

Potrebbe interessarti anche:

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
CAPITALE CULTURA
UNICHIMICA